CASO STEFANO BIONDO

Rossana La Monica, per la prima volta ascoltata in Aula: “Mio fratello ucciso”

Rossana La Monica, per la prima volta ascoltata in Aula: "Mio fratello ucciso"

“Ho raccontato tutto quello che ho visto” – dichiara a Siracusa Post Rossana La Monica, sorella di Stefano Biondo. Lo dice al termine dell’udienza di stamattina, quando per la prima volta è stata ascoltata in Aula dopo sei anni di attesa. “Ho raccontato la storia di Stefano” – dice Rossana con voce rotta dall’emozione.
“Io ho detto tutto, come un fiume in piena, ma dall’altra parte un grande vuoto di memoria. – continua – Il vicedirettore e l’infermiera sembravano aver dimenticato tutto. Nessuno dei dei, in particolare lei, ricordavano i fatti di quel fatidico giorno. E’ stato il PM a ricordare all’infermiera che all’indomani della morte di mio fratello era stata proprio lei a dichiarare che Stefano era stato schiacciato a terra e l’infermiere gli stringeva il braccio attorno al collo in una morsa. Oggi tutto sparito dalla sua memoria, ma all’epoca, a caldo aveva parlato e confessato tutto. Nessuno chiamò un codice rosso, in segno di massima allerta, lei lo sa e ai tempi l’ha detto anche se adesso non ricorda più nulla. L’intento di questa donna adesso è discolpare tutta la struttura facendo ricadere la colpa solo ed esclusivamente sul 118. Ma a quest’ultimo non si può addebitare il 100% delle colpe”.
“Oggi ha insistito – dichiara Rossana – dicendo che il codice rosso era stato chiamato ma, l’ambulanza è arrivata mezz’ora dopo e senza neanche un defibrillatore perchè nessuno aveva allertato il 118”.
“Quando sono arrivata nella struttura dove c’era Stefano – racconta Rossana – ho visto mio fratello legato a terra. L’ho slegato, spogliato, ho fatto il massaggio cardiaco e la respirazione bocca a bocca. Ma Stefano non c’era più. Tutti cercavano di rassicurarmi là dentro, ma nessuno ci riusciva perchè Stefano era morto, e io lo capivo. Abbiamo solo aumentato la dose della puntura, mi dicevano. Niente poteva placare la mia rabbia perchè mio fratello lo avevano ucciso e nessuno ha prestato davvero soccorso nell’immediato. Troppe cose non riesco a perdonare”.
Ed infine, con voce tremante: “Avevo bisogno di parlare per Stefano. E dopo sei anni ce l’ho fatta. E’ stato forte emotivamente, ma ce l’ho fatta”.