“Il rischio concreto e’ che si faccia il processo alla persona sbagliata. Qui bisogna prima accertare l’identita’ reale della persona che si vuole processare. Noi sosteniamo che Mered Tasmafarian non e’ il ‘generale’, il trafficante di esseri umani”. Lo afferma l’avvocato Michele Calantropo, difensore del cittadino eritreo estradato il 7 giugno dal Sudan con l’accusa di essere uno dei capi della rete transnazionale che si arricchisce con il traffico di esseri umani tra l’Africa e l’Europa. Oggi a Palermo il processo davanti alla Quarta sezione penale – collegio presieduto da Raffaele Malizia – dopo l’udienza tecnica della scorsa settimana. Il detenuto si e’ presentato in aula. L’accusa e’ rappresentata dai Pm Geri Ferrara e Claudio Camilleri che potrebbero chiedere di accorpare questo procedimento con il processo principale, denominato “Glauco 2”.
Ed e’ subito rinvio. Il pm Geri Ferrara ha infatti sollevato una questione relativa all’incompatibilita’ di uno dei componenti del collegio presieduto da Raffaele Malizia. Preliminarmente inoltre l’accusa ha anche chiesto di “accorpare” il procedimento a carico di Mered Yedhego con un altro procedimento, gia’ in corso, quello denominato “Glauco 2”. La difesa ha ribadito dinanzi alla Corte che “bisogna prima accertare la reale identita’ dell’uomo che non e’ quella che sostiene la Procura”. Il presidente, in vista di una ulteriore composizione del collegio, ha rinviato il processo al prossimo 28 novembre alle 11.