4 DICEMBRE

D’Alema a Siracusa: “Il No è progressista”. VIDEO

Massimo D’Alema a Siracusa: “Stavolta il No è un voto progressista”

Arriva intorno alle 19 l’ex premier Massimo D’Alema al Salone del Santuario della Madonna delle Lacrime di Siracusa.
“Il mio impegno nel diffondere le motivazioni per il NO al referendum – esordisce così D’Alema – è da leggere nell’ottica di voler dare voce alla vera sinistra”.
Tantissimi i punti toccati nel corso del suo lungo monologo, fatto davanti a un pubblico che ha risposto con scroscianti applausi.

Primo tra tutti il tanto dibattuto articolo 70 della riforma costituzionale: “Basta leggerlo per decidere di votare No – dice D’Alema – Adottate un elettore per il Si e fateglielo leggere”.
Dopo qualche battuta ironica, D’Alema entra subito nel merito della riforma esprimendo i suoi dubbi sulla partecipazione dei sindaci all’attività del nuovo Senato: “Come si possono conciliare due lavori? – chiede provocatoriamente al pubblico – Come può un primo cittadino trascorrere 5 giorni la settimana a Roma?”.
Il discorso cade molto velocemente nell’identità della nuova istituzione che questa riforma andrebbe a creare: “Non si elimina il Senato – spiega – ma si crea una Camera di serie B. Dalla riforma, insomma, il Parlamento esce indebolito per dare spazio a una nuova istituzione che lavora male, e a pagarne le spese saranno i cittadini. Si avvicina il pericolo di oligarchia perché nascerà un Senato federale che non ha poteri: tutto sarà accentrato sempre nel Governo”.
Massimo D’Alema prova a smontare la campagna elettorale di Matteo Renzi commentando i mantra salienti del premier. Parla di passato e soprattutto di futuro: “La Costituzione è stata scritta dalle allora parti politiche. Togliatti la definì l’arca dell’alleanza, e non a casa citando una frase religiosa, ma ovviamente non avrebbe immaginato un Paese profondamente diviso”.
Smonta quelli che definisce falsi miti: governo tecnico e dimissioni del premier.

“C’è una maggioranza, non capisco perché si dovrebbe arrivare al governo tecnico. Renzi vuole dimettersi? Ma chi glielo chiede? Ha fatto tutto lui: prima dimissioni poi no, poi si e poi ancora no. È tutto fatto e montato per creare confusione e spaventare gli italiani”.
Rassicura gli elettori sul futuro del Paese, sulla questione banche, spiegando che non accadrà nulla in caso di vittoria del No, contrariamente a quello che sta scrivendo in questi giorni la stampa inglese.

“Ci sono certi No che fanno balzare il Paese in avanti – dichiara d’Alema – In questo caso il No diventa progressista perché apre nuovi scenari al Paese e muove due cantieri: la destra e la sinistra. Entrambi si rimetteranno in moto e potrà ripartire il bipolarismo italiano”.
Non può passare inosservata una citazione di Calamandrei, stessa identica massima pronunciata poco tempo fa da Matteo Renzi al cineteatro Vasquez: “Quando l’assemblea discuterà pubblicamente la nuova Costituzione, i banchi del governo dovranno essere vuoti”.
E infine conclude così Massimo D’Alema: “No perché i Governi passano, ma le costituzioni restano”.