in consiglio comunale

Francofonte, impianto di biometano oggetto della discordia

Francofonte, realizzazione dell'impianto di biometano oggetto della discordia

L’impianto biometano della discordia. Sono caldi gli animi dentro e fuori il Consiglio Comunale di Francofonte, teso da una serie di flussi e riflussi di accuse contro l’Amministrazione per la proposta di realizzare, appunto, un impianto per la produzione di biogas. Le prime critiche sono partite dal Movimento Cinque Stelle, in aperta lotta per la realizzazione della struttura:

In quanto Comune aderente alla Strategia Rifiuti Zero, ci chiediamo per quale motivo dovremmo distruggere il nostro “rifiuto”, con la minaccia di inquinare l’ambiente, anche dal punto di vista olfattivo, piuttosto che trasformarlo in risorsa utile al nostro stesso territorio, ad esempio, il compost?

A queste si sono aggiunte anche quelle della rappresentante in Consiglio Comunale del gruppo Mille Papaveri Rossi, Alessia Piccione:

Un’amministrazione comunale – scrive a mezzo Facebook – che si schiera contro la discarica Armicci e si muove per la costruzione di un impianto di biometano in contrada San Biagio a Francofonte è un’ amministrazione che continua a prendere in giro i propri cittadini, tradendoli in tutto e per tutto, dalle tasche alla vita. Come consigliere comunale della lista mille papaveri rossi prendo le distanze da questa ennesima e scellerata mossa, oltre a prendere le distanze come sempre dall’amministrazione tutta. – annuncia poi la mossa politica – Abbiamo preparato un interrogazione consigliare sull’argomento, con la speranza di ricevere presto risposta da chi ha la responsabilità e informiamo che non ci fermeremo a questo. I cittadini uniti faranno cambiare idea ad un’amministrazione che altro non fa che pensare ai proprio interessi.

Rompe il silenzio il sindaco, Salvatore Palermo, mettendo nero su bianco la replica alle accuse, rispondendo a quattro domande:
Cosa sta accadendo a Francofonte a proposito di produzione di Biogas – Biometano?

Una azienda privata la Solgesta ha presentato un progetto per la realizzazione di un impianto di Biogas da realizzare in contrada San Biagio (zona impianto eolico per capirci) a Francofonte. Quindi ha chiesto a tutti gli Enti preposti le relative autorizzazioni, tra i quali Enti figura, come è logico che sia, il Comune di Francofonte. Quindi specifico, se fosse necessario, che il comune non commissiona l’impianto, ma lo dovrà autorizzare.

Che cosa è, e come funziona un impianto di produzione di Biogas?

In un impianto per la produzione di Biogas non viene bruciata un grammo di spazzatura. In poche parole non avviene il fenomeno della combustione diretta del rifiuto. L’impianto, se realizzato, riceverà circa 18/20 tonnellate al giorno di porzione organica del rifiuto (poco più di 15 compattatori al giorno), quindi priva di plastica, vetro, carta, in poche parole priva di tutto ciò che è differenziabile a monte. Questo prodotto sarà ulteriormente selezionato, per togliere ogni possibile frazione, prima di essere immesso nei digestori, che dovranno contenere esclusivamente rifiuti organici. All’Interno del digestore, l’umido immesso, sarà lavorato e il fenomeno della produzione del gas sarà favorito dalle temperature alte (non combustione). Il gas prodotto sarà per circa il 40% destinato ad essere immesso in rete per il consumo domestico (quindi utilizzato dai distributori tradizionali e utenti domestici), un altro 40% circa sarà stoccato e rivenduto per l’auto trazione tramite gli impianti tradizionali, il rimanente 20% circa destinato alla produzione di energia elettrica e termica, per l’autoconsumo, con appositi impianti di generazione che sfrutteranno la combustione del gas. Il prodotto di scarto, cioè quello che rimarrà dopo la digestione ( con una riduzione di circa il 90% rispetto ai volumi immessi) potrà essere utilizzato in agricoltura. Quest’ultima fase, insieme alla combustione del gas, appare come la più delicata. Infatti dovrà essere garantita la purezza della frazione umida immessa, che darà garanzia della qualità del difettato.

Cosa ha fatto e cosa farà l’Amministrazione di Francofonte? 

Ricevuta la richiesta della Solgesta, l’Ente ha l’obbligo, dopo aver acquisito i parere necessari, di provvedere al rilascio dell’autorizzazione o di esplicitarne il diniego. Nell’interesse della intera comunità, lunedì provvederò a richiedere un incontro con l’azienda Solgesta, perché chiarisca all’intera comunità francofontese tutti i particolari tecnici e politici dell’intervento che si vorrebbe mettere in atto. Dopo questa fase si provvederà a consultare la popolazione sulla volontà di consentire o no la realizzazione dell’impianto. Assumendoci come intera comunità la responsabilità sulla scelta da attuare, con la consapevolezza della scelta. Specificando ancora, se fosse necessario, che l’impianto non è e non sarà del Comune di Francofonte.

Cosa farei io e cosa consiglierei ai miei cittadini? 

Io proporrei che l’impianto venisse realizzato, sotto la supervisione di un nucleo di esperti provenienti dalla università, dalla pubblica amministrazione e dalla società civile, a garanzia del rispetto delle norme di qualità. Questo consentirebbe una riduzione dei costi di conferimento della frazione umida per il comune di Francofonte (quindi per i cittadini) e la creazione di posti di lavoro (sempre pochi), a fronte di un rischio minimo, sicuramente non più inquinante di una discarica

E infine conclude: “l’ultima parola spetterà ai Francofontesi.”