“E’ un governo di responsabilita’, garante della stabilita’ delle nostre istituzioni”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, nel discorso alla Camera per chiedere la fiducia.
“Rivendico il grande lavoro e i risultati ottenuti negli ultimi anni, sono risultati di cui siamo orgogliosi e che fanno onore alla maggioranza” che ha sostenuto il governo Renzi, ha aggiunto Gentiloni.
Con il passaggio della campanella ed il primo consiglio dei ministri a Palazzo Chigi si è insediato ufficialmente ieri il nuovo governo presieduto da Paolo Gentiloni, dopo il giuramento al Quirinale. Diciotto i ministri, di cui 12 del passato esecutivo confermati. Oggi il nuovo premier è chiamato alla prova delle Camere per chiedere la fiducia.
Il discorso programmatico di Gentiloni alla Camera – “Il governo che si presenta a ricevere la fiducia è un governo di responsabilità, garante della stabilità delle nostre Istituzioni. E intende concentrare tutte le proprie energie sulle sfide dell’Italia e i problemi degli italiani”.
Quanto è successo politicamente e che ha portato al nuovo esecutivo “sulla base della ferma guida di Mattarella, ha determinato i tempi rapidi del nuovo governo e ne ha definito il programma”.
“Spetta a me indicare le priorità del governo. La prima è senz’altro l’intervento nelle zone colpite dal terremoto”, dice il premier. “Abbiamo avuto – sottolinea – una risposta straordinaria ma siamo ancora in emergenza e dalla qualità della ricostruzione dipende la qualità del futuro di una parte rilevante del territorio dell’Italia centrale e da questi passi che faremo dipende anche la forza che avremo nel programma a lungo termine su Casa Italia, che interviene sugli elementi più profondi dei danni che vengono provocati dagli eventi sismici nel Paese”.
“Le consultazioni hanno evidenziato l’impossibilità di una convergenza generale nel sostegno al governo di responsabilità che pure era stata invocata. Ne abbiamo preso atto, procedendo nel quadro della maggioranza anche se ci auguriamo possano maturare apporti e convergenze più larghe sui singoli provvedimenti”, afferma Gentiloni nel suo discorso programmatico.
La politica e le istituzioni devono tornare ad essere “il luogo del confronto, non dell’odio” e della paura. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, concludendo tra gli applausi il suo discorso programmatico alla Camera. “Chi come me e’ sempre stato animato da passione politica non si ritrova nella degenerazione della passione per la politica” perche’ “la politica e il Parlamento sono il luogo del confronto dialettico, non dell’odio o della post-verita’”. Per Gentiloni “chi rappresenta i cittadini deve diffondere sicurezza, non paura. Su questo e’ impegnato il governo e anche su questo chiediamo la fiducia”.