Un recente studio del semiologo Salvo Sequenzia, frutto di una ricerca iniziata agli inizi del 2000 e pubblicata in parte nel 2010, fa luce sulle misteriose origini della processione de I Scupiddi, celebrata alla vigilia della festa dell’Immacolata, ed unica nel suo genere in tutta la Sicilia.
Lo studio, pubblicato per Nuovi Segni, ripercorre la storia della tradizione religiosa devozionale legata alla processione, uno degli eventi folclorici più importanti della comunità. Nel primo pomeriggio del sette dicembre uno stuolo di bambini vestiti a festa e con le candele in mano, accompagnati dai genitori, parenti e amici si danno appuntamento sul sagrato della chiesa del Carmine, da dove poi avrà seguito la processione che raggiungerà la Chiesa Madre. Giunti alla Chiesa Madre, i bambini depongono le candele ai piedi dell’immacolata, per l’occasione collocata sull’altare maggiore.
Le origini di questa processione si fanno risalire al periodo precedente la fondazione del borgo di Floridia, avvenuta con la licentia populandi del 1627, in quanto in loco, esisteva già una chiesetta dove si venerava la Madonna della Provvidenza. La tradizione orale tramanda che era costume fare pulire ai bambini, muniti di piccole scope, le vie del paese che il fercolo dell’Immacolata avrebbe dovuto percorrere. Sequenzia individua una tradizione similare nelle attività della Confraternita della Purità o della Scopa, attiva a Palermo nel XVI secolo, e in quella dei Cavalieri di Malta di Siracusa, attestata al 1800.
Sequenzia sostiene che I Scupiddi derivano dalle processioni rituali delle antiche confraternite religiose, un tempo attive a Floridia, in onore dell’Immacolata. Di esse fa menzione anche il Guardo nella sua celebre opera dedicata alla storia di Floridia. Sequenzia ha ritrovato alcuni decreti regi borbonici che documentano la presenza di tali confraternite religiose a Floridia, studiandone la complessa attività. In alcuni rituali praticati da queste confraternite sopravvive l’eco di antichissimi rituali di origine pagana che persistettero nelle piccole comunità agricole e pastorali dell’altopiano ibleo durante il passaggio dal paganesimo al cristianesimo.
A Floridia il culto dedicato ad Artemide Meroessa era assai diffuso come testimoniano i ritrovamenti degli scavi effettuati dagli archeologi Guzzardi e Germanà (un santuario situato nell’antica via che conduceva all’attuale frazione di Belvedere). Al culto di Artemide erano dedicate le ‘lampadedromie’ (corse con fiaccole) di fanciulli che, in corsa verso il santuario, portavano ex voto alla dea fiaccole accese, appunto le ‘scopae’. Da cui i ‘Scupiddi’ di Floridia.
Il significato religioso e beneaugurale di questo antico rito transita, dunque, nel mondo cristiano depositandosi nel culto alla Vergine Immacolata, che incarna tutte le caratteristiche di Artemide: verginità, sacrificio, purezza dedizione incondizionata.
A tale culto, probabilmente, può essere legato il ritrovamento, avvenuto a Floridia, nei pressi dell’attuale sito ove sorge la chiesa intitolata alla Madonna delle Grazie, o del Giardinello, di una immagine votiva in pietra arenaria raffigurante, appunto, la Madonna delle Grazie.
La processione religiosa devozionale de I Scupiddi di Floridia conserva, nella complessa stratificazione dei suoi simboli, il retaggio di rituali religiosi un tempo celebrati nella parte orientale dell’altipiano ibleo ed oggi scomparsi in quel contesto ma sopravvissuti in altre aree dell’isola.
A pieno titolo – conclude nel suo saggio Sequenzia – questa antichissima tradizione religiosa popolare unica nel suo genere, sopravvive oggi soltanto a Floridia. Essa merita l’iscrizione nel R.E.I.S. (Registro delle eredità immateriali della Sicilia), con cui la nostra Regione ha inteso tutelare e consegnare alle future generazioni i momenti, i simboli e le espressioni più alte della nostra cultura e della nostra civiltà.