Un orrore indicibile. “I bambini sono piccolissimi, neonati, di pochi mesi ed alcuni di 1 anno. Con violenze che superano ogni fantasia perversa personale e collettiva” – sono queste le parole di Don Fortunato di Noto, presidente di Meter onlus, associazione che da anni si batte per contrastare il fenomeno della pedofilia e pedopornografia.
Tra i 105 video con contenuto pedopornografico diffusi attraverso un sito web, ce ne sono 4 di infantofilia. L’associazione ha provveduto a fare la segnalazione alla Polizia neozelandese (la pubblicazione è stata fatta sul sito web di file hosting e file sharing internazionale allocata in Nuova Zelanda) e alla Polizia postale italiana.
“Le bambine e i bambini coinvolti (più di 110) sono di varia nazionalità”, precisa Meter”
“Gli infantoli e i pedopornografi cercano sempre di più questo materiale (già prodotto e di nuova produzione). Un mercato sempre più esteso e un business dell’orrore. La nostra non è solo una denuncia – dichiara don Fortunato Di Noto, presidente di Meter onlus –. Le migliaia di segnalazioni, che Meter inoltra alle Polizie di varie Nazioni nel mondo, non devono diventare mera statistica: dietro ogni foto e video c’è un bambino violato e schiavo, ridotto in schiavitù. La necessità e l’urgenza è quella di individuare le vittime (qualora fosse possibile), ma anche di identificare chi ha abusato e chi divulga e possiede tale materiale che mette a disposizione dei perversi pedofili. Avviare quindi collaborazioni internazionali e globali, così come questo crimine contro l’infanzia richiede e il richiamo alla responsabilità dei colossi del web”.
