Polizia

Noto, perseguita la figlia per la sua relazione omosessuale

Noto, perseguita la figlia "colpevole" di avere relazione una relazione omosessuale

Dovrà rispondere di atti persecutori la donna di Noto, denunciata ieri dalla Polizia.
A ricorrere alle forze dell’ordine la figlia, ritenuta “colpevole” di avere da 5 anni una relazione sentimentale con un’altra donna, sfociata in una vera e propria convivenza. La storia non è mai stata accettata dalla madre, tanto da indurre la figlia ad andare via di casa e intraprendere alla luce del sole la sua relazione con la compagna.
La madre, però, non si arrende e prende a perseguitare la figlia con telefonate, messaggi dal contenuto offensivo, arrivando anche a minacciarla di sfregiarla con l’acido o di investirla con l’auto.
L’ultimo episodio la sera dell’11 marzo: la madre si apposta dietro l’esercizio commerciale dove la figlia è stata assunta da poco e, il giorno dopo, si presenta in negozio inducendo i titolari a licenziare la figlia, pena una scenata pubblica. Inevitabile, per evitare problemi al negozio, il licenziamento in tronco della giovane.
Da qui segue il ricorso alla Polizia, che a seguito di approfondimenti investigativi, hanno denunciato la madre, diffidandola dall’avvicinarsi alla figlia.

Sulla vicenda interviene Stonewall GLBT:
“Anche questa è una forma di omofobia e l’associazione Stonewall GLBT – scrive il presidente Alessandro Bottaro – la condanna senza se e senza ma. Per questo motivo saremo a completa disposizione della giovane vittima e della propria compagna, per qualsiasi aiuto di natura legale e/o psicologica, perché possano nelle sedi opportune tutelarsi dagli orrendi attacchi di chi invece dovrebbe essere cura, tutela e sostegno. Allo stesso tempo per chiedere i dovuti risarcimenti a chi, nel caso specifico, ha sottratto un posto di lavoro non per giusta colpa ma semplicemente per ipocrita codardia”.

“Rimaniamo sempre basiti dalla crudezza di alcune situazioni” – commenta così Armando Caravini, presidente di Arcigay Siracusa, la notizia che arriva nelle ultime ore da Noto, dove una madre non accetta l’omosessualità della figlia a tal punto di minacciarla di investirla con l’auto o sfregiarla con l’acido.
“Questa ragazza – dice ancora Caravini – sta subendo da anni i maltrattamenti di una madre che non accetta sua figlia. Come sportello e come associazione Arcigay ci mettiamo a disposizione di questa ragazza e della compagna per offrire i servizi a titolo gratuito sia da un punto di vista giuridico sia psicologico quest’ultimo gestito dalla psicologa psicoterapeuta dott.ssa Zaccagnini” – conclude dicendo Armando Caravini.