Dentro la Terra ci sono grandissime quantita’ di idrogeno, piu’ di quanto stimato fino ad ora. A dimostrarlo sono i ‘superdiamanti’, ovvero quella rarissima categoria che cristallizza a profondita’ tra circa 300 km e oltre 1000 km, pari a circa il 6% al centro di una serie di studi che hanno fra i protagonisti Fabrizio Nestola del dipartimento di Geoscienze dell’universita’ di Padova e che si e’ conquistata la copertina di ‘Science’. Gia’ nel 2014, con ‘Un’oasi di acqua all’interno della Terra’, e’ stato scoperto un frammento molto piccolo di ringwoodite (un minerale con composizione Mg2SiO4 mai trovato prima sul nostro Pianeta) contenuto all’interno di un diamante super profondo proveniente dal Brasile. La ringwoodite, ancora intrappolata nel diamante, mostrava un significativo contenuto in H2O (fino all’1,4%). Considerando che il minerale puo’ formarsi esclusivamente tra i 525 ed i 660 km di profondita’ e che in tale fascia rappresenta circa il 35% in volume di tutti i minerali stabili in quelle condizioni di pressione, questo ha fatto completamente riconsiderare il reale contenuto di acqua sul nostro pianeta che risulterebbe essere 3-4 volte superiore a quello ritenuto sino ad ora. Il team di ricerca ha avuto l’opportunita’ di studiare, con l’ausilio della strumentazione presente nel laboratorio del professor Nestola, acquisita grazie a un finanziamento dell’European research council, un gran numero di diamanti super giganti e ha scoperto che i diamanti super giganti appartengono alla categoria dei diamanti super profondi e che costituiscono una vera e propria nuova categoria denominata dal team ‘diamanti clippir’ (acronimo che racchiude le loro principali caratteristiche fisiche).
“Le principali implicazioni derivanti dallo studio sono molteplici – spiega Nestola – la prima e’ che i diamanti super giganti e super profondi rappresentano una nuova categoria di diamanti che da ora in letteratura verranno denominati ‘diamanti clippir’, tali diamanti si formano a profondita’ comprese tra i 360 e i 750 km. I diamanti clippir confermano definitivamente che a grandissime profondita’ nel nostro pianeta vi sono significative quantita’ di idrogeno. In almeno 13 diamanti (su 53 campioni studiati) e’ stata osservata l’associazione metano + idrogeno. Non solo, almeno sette diamanti clippir mostrano caratteristiche isotopiche del carbonio tipiche del carbonio superficiale: questa presenza conferma l’importante scoperta del 2011 che permette di estendere il ciclo del carbonio dalla superficie del nostro Pianeta fino al mantello inferiore (oltre i 660 km di profondita’) E questo puo’ essere spiegato soltanto in termini di subduzione delle placche terrestri fino a grandissime profondita’”. La scoperta pubblicata su Science apre anche un nuovo scenario sui processi geologici che possono avvenire alle grandi profondita’ del nostro Pianeta. “Viene dimostrato – conclude Nestola – come si possa formare ferro metallico liquido in regioni ben lontane dal nucleo terrestre: se il nucleo esterno, che si ipotizza essere costituito da un fuso ferro-nickel, inizia a profondita’ prossime ai 2900 km, la presenza di inclusioni mineralogiche costituite da leghe di ferro-nickel, solfuri e carburi di ferro nei diamanti clippir dimostra come invece si potrebbero formare a profondita’ non superiori ai 1000 km”.