“Il solco che è stato scavato tra me e i miei concittadini, non nasce da solo, dall’oggi al domani, e se da un lato ne è complice la gravissima crisi economico sociale, che quasi ovunque genera un attacco sistematico alle istituzioni, dall’altro non posso che pensare ad un gruppo politico di maggioranza, che anziché andare compatto verso una direzione, andava verso mille rivoli, quindi verso le direzioni che ciascun componente riteneva utili per garantire il proprio orticello.
La mia responsabilità c’è, e c’è tutta, nel momento in cui non sono riuscito a riportare la partita al pari, verso quelle buone prassi della politica che imporrebbero giusta condivisione di responsabilità e azioni amministrative”.
Con queste parole il sindaco di Francofonte, Salvatore Palermo, fa un riassunto della sua azione amministrativa. Un lungo comunicato, simile a una lettera di addio, dove si parla non solo di disegni politici e responsabilità, ma soprattutto di sogni e sentimenti, senza qualche nota sparsa di polemica e di accusa nei confronti di chi , sempre secondo Palermo, aveva in mente uno schema preciso per metterlo fuori gioco.
“Francofonte, un piccolo paese, che sotto i colpi della crisi riscopre antiche paure, un inedito egoismo, una nuovissima gelosia del lavoro, uno smarrimento identitario sconosciuto. Ho sempre cercato una risposta che si trovasse dentro un ritrovato sentimento di comunità, nella fiducia verso una inclusione responsabile e apertura culturale. Non riuscendo in questo si ha un paese di singoli arrabbiati per l’invidia verso chi ha avuto successo o per l’incapacità dello sconfitto. Non vogliamo sapere e conoscere, ma solo giudicare. Nessuno vuole assumersi responsabilità, nessuno, che si sia cittadini, che si sia politici, che si sia amministratori. Nessuno accetta il fastidio della responsabilità generale”. E così, Salvatore Palermo, conferma il suo impegno sul territorio, ma senza una carica politica.
“Ho deciso di non candidarmi a Sindaco, per quel solco tra me e i Francofontesi, voluto dai politicanti, da chi ….. ha preso altre strade, piccole strade, che a qualcuno sembrano autostrade. Non mi ricandido perché voglio rilanciare su una nuova proposta politica, ma ho la necessità, il bisogno quasi fisico, di staccare, di ripensare a metodi e ruoli”.
Salvatore Palermo appartiene al Partito Democratico che in questi ultimi giorni si è spaccato, per sostenere altre candidature.