Mesi e mesi senza stipendi, lunghi silenzi e qualche piccola notizia trapelata. E’ stata una vera e propria agonia quella che hanno vissuto, e continuano a vivere i dipendenti della Sim Spa, una ditta Siracusana di metalmeccanica che impiegava all’incirca 400 unità.
Intere famiglie hanno stretto la cinghia e protestato per i loro diritti, anche a Natale (come testimonia l’immagine), rimpiazzando la serenità della vigilia del 25 dicembre con un sit-in davanti al cancello dell’azienda.
Eppure dopo tutti questi mesi, e dopo tante incertezze, adesso un punto fermo c’è: la Sim Spa non c’è più. E’ arrivato nelle scorse ore il decreto di fallimento dell’azienda da parte del Tribunale di Siracusa.
A seguire la vicenda i sindacati Cgil, Cisl e Uil, accanto ai lavoratori durante le numerose manifestazioni.
“I lavoratori dovranno seguire la procedura del fallimento per poter aver indietro i loro crediti” – dichiara a SiracusaPost.it Antonio Recano, segretario della Fiom Cgil di Siracusa.
Si parla di un buco di oltre 39 milioni di euro per un’azienda che se avrebbe dovuto fatturare tra i 10 e i 15 milioni di euro.
Con la dichiarazione di fallimento i dipendenti avranno modo di recuperare il Tfr e gli ultimi 3 mesi di stipendi in arretrato. Per alcuni rimane una magra consolazione.
C’è da dire che ancora, secondo quanto riferito dai sindacati, la situazione è frammentaria anche perchè molti dipendenti lavoravano all’estero, motivo per il quale non è stata ancora totalmente definita la loro posizione e i loro crediti.