I Finanzieri del Comando Provinciale di Catania, a conclusione di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica etnea e in esecuzione di un’ordinanza emessa dal G.I.P. del locale Tribunale, hanno sottoposto agli arresti domiciliari il presidente dell’Associazione Siciliana Antiestorsione (A.SI.A.) Salvatore Campo, 75 anni, indagato per falso ideologico e peculato nonché per estorsione continuata realizzata nei confronti di alcune vittime di fatti di criminalità organizzata, le quali avevano richiesto accesso allo specifico fondo di solidarietà statale. Con il medesimo provvedimento cautelare è stato disposto anche il sequestro preventivo della somma di circa 37 mila euro, pari a fondi pubblici erogati dalla Regione Siciliana a favore dell’Associazione antiracket A.SI.A. e di cui l’arrestato si sarebbe illecitamente appropriato, utilizzandoli per fini esclusivamente personali. Le investigazioni dei militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Catania, consistite nell’effettuazione di intercettazioni telefoniche, ambientali, videoriprese, escussioni testimoniali e accertamenti bancari delegati dall’A.G. etnea, hanno consentito di delineare un quadro indiziario grave nei confronti di Campo, il quale avrebbe costretto vittime di fatti di criminalità organizzata, usura ed estorsione, a consegnargli somme in denaro non spettanti, in misura proporzionale ai riconoscimenti di legge con pretese economiche oscillanti tra il 3% e il 5%.
Qualora l’associato/vittima non aderiva alle richieste di denaro, Campo avrebbe assunto atteggiamenti intimidatori, giungendo all’abbandono del sostegno assistenziale. Le illecite dazioni, tra l’altro sancite anche in scritture private non registrate, avvenivano in denaro contante o attraverso versamenti bancari qualificati apparentemente come contributi volontari. L’illecita attività del presidente dell’Associazione Antiracket sarebbe stata riscontrata in tre distinti episodi.