Mobilitazione e sciopero dei lavoratori dell’Ias di Priolo. La decisione è stata presa ieri al termine di assemblee tenute dalle organizzazioni sindacali di categoria di Filctem, Femca e Uiltec.
Venerdì 15 marzo si terrà un sit-in nel piazzale dell’Ias, lo sciopero è stato proclamato, invece, per per giovedì 21 marzo.
Alla base della protesta l’incertezza sul futuro lavorativo dei 60 dipendenti, con una precarietà che tra proroghe, si tracina da 3 anni.
“La situazione – scrivono i 3 segretari, Giuseppe D’Aquila, Emanuele D’Ignoti Parenti e Andrea Bottaro – si è ulteriormente appesantita dopo il sequestro preventivo effettuato dalla magistratura, che prevede un timing ben preciso entro cui Ias dovrà dire se effettuerà quanto disposto dal tribunale di Siracusa, versando nel contempo una fideiussione a garanzia dell’impegno. Dal rimpallo di responsabilità tra Ias e la proprietà dell’impianto, ovvero la Regione Siciliana, attraverso l’Irsap – temono i sindacati – il 23 marzo prossimo, Ias si pronuncerà in maniera negativa rispetto agli impegni chiesti dal tribunale di Siracusa, determinando il sequestro effettivo del depuratore di Priolo. Uno scenario apocalittico, che determinerebbe la fine dell’esperienza di Ias nel territorio, con conseguenze occupazionali per le 60 famiglie, generando perplessità circa il proseguo delle attività del depuratore e conseguentemente degli stabilimenti industriali che in esso conferiscono i propri reflui”
Da qui la richiesta avanzata di un incontro urgente al presidente della Regione Nello Musumeci, ritenuto l’unico interlocutore in grado di risolvere il problema, e l’appello rivolto alle istituzioni per scongiurare