Una forte contrapposizione familiare partita dalla gestione dell’eredità della madre e alimentata poi da altri rancori alla base dei 3 attentati intimidatori messi in atto, tra ottobre e novembre 2018 a Pachino ai danni di Giuseppe Boager, che ha patito l’incendio della sua auto e l’esplosione di un ordigno davanti al proprio negozio di ricambi per autovetture.
Il mandate sarebbe stato il fratello Renato Boager, all’epoca dei fatti già detenuto, che, proprio dal carcere dava indicazioni, attraverso terzi, per colpire il fratello, arrivando a chiedere la sua gambizzazione e persino l’omicidio, offrendo in cambio denaro. Nelle intercettazioni si capisce che era pronto a pagare anche 20.000 euro per l’omicidio del fratello. Renato Boager, inoltre, imputato in un processo per l’aggressione subita da suo cognato Filippo Borgh, non perdeva occasione per intimidire i parenti perché voleva a tutti i costi uscire indenne dal procedimento.
A gennaio scorso Boager è stato condannato, ma in una lettera di febbraio dice chiaramente di non voler desistere dai suoi propositi di vendetta, tanto da fare testamento e decidere di intestare la casa della madre al compagno di cella, Caruso, che, nelle intercettazioni si dichiara disponibile a compiere l’omicidio in cambio della somma messa a disposizione da Boager.
Destinatari delle altre 4 ordinanze di misura cautelare Maria Caruso, la cui auto, un’Alfa 147, è stata individuata dalle telecamere di videosorveglianza, utilizzata da Antonio PIazzese per compiere le intimidazioni; Corrado Caruso, compagno di Maria e compagno di cella di Renato Boager, che faceva da tramite con la donna durante i colloqui o attraverso telefoni cellulari, che la stessa era riuscita ad introdurre in carcere; in ultimo Cristian Rubbera, che avrebbe accompagnato Piazzese durante uno degli attentati intimidatori.
Le indagini, coordinate dal Procuratore della Repubblica Fabio Scavone e dirette dal Sostituto Procuratore Gaetano Bono, sono state eseguite dagli agenti del Commissariato di Pachino, diretto dal vice Questore aggiunto, Maria Antonietta Malandrino.