Inaugurata oggi la prima parte della bretella Noto-Pachino. Si tratta dei primi 3 chilometri sui 5 complessivi, un’infrastruttura importante per i residenti della zona sud della provincia di Siracusa, ritenuta volano dell’economia turistica.
Questo primo tratto consentirà di raggiungere facilmente le località balneari di Noto.
“Entro 8 mesi, quindi entro febbraio 2020, – ha assicurato l’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone – sarà completata anche la seconda parte della bretella, la più importante, quella che va dalla Piana di Noto, fino sotto l’autostrada al ponte sul fiume Tellaro, che collega alla Sp 19 e porta fino a Pachino e Marzamemi”. Oltre al completamento della bretella, presi anche gli impegni a far andare in gara a fine settembre la riqualificazione del tratto autostradale Cassibile-Rosolini, e a rimuovere, entro l’estate, al massimo a settembre, il pericoloso casello di Cassibile.
Presenti il sindaco di Noto, Corrado Bonfanti, il sindaco di Avola Luca Cannata e la deputata regionale, Rossana Cannata: “È ora doveroso – ha dichiarato l’esponente di Forza Italia – proseguire nel completamento dei lavori affinché anche tutti i cittadini che si spostano tra Pachino, Rosolini, Portopalo, e in generale in tutta la zona sud della provincia, possano usufruire di questo importante collegamento da anni atteso”.
La storia di questa infrastruttura, per la quale sono stati spesi circa 17 milioni di euro, non è stata facile: iniziata 12 anni fa sotto il governo Lombardo, per anni è stata bloccata per varie ragioni; non solo, molti dicono che in realtà questa bretella sia praticamente un doppione del cosiddetto “Nodo Noto”, il sistema di rotatorie che si trova più a nord.
“Nella manifestazione di questa mattina, in realtà – scrive in una nota Vincenzo Vinciullo, presidente emerito della Commissione Bilancio all’Ars – il Governo regionale ha voluto celebrare i ritardi storici, insopportabili, da Guinness dei primati, nella realizzazione dell’opera, che non è ancora stata ultimata. Una vergogna inaudita che – prosegue – in qualsiasi altro posto del mondo, avrebbe visto lo scioglimento del Consorzio per le Autostrade Siciliane. Voglio , invece – conclude – l’impegno che Altero Matteoli mise per poter recuperare le risorse necessarie alla realizzazione dell’opera”.