L’Ugl ha convocato per venerdì alle 16.30 una manifestazione, che partirà dalla Porta Spagnola di Augusta. Il motivo è ormai noto: lo scippo dell’Autorità Portuale alla città di Augusta, in favore di Catania. Dopo aver chiesto al ministero delle Infrastrutture lo stop alla pubblicazione del decreto, adesso si passa all’azione.
“Al porto di Catania, – scrive in una nota il segretario generale UTL UGL, Antonio Galioto – che ha conti non proprio in ordine, era stata enunciata la possibilità di finanziamenti importanti da parte dell’Unione Europea e la Regione non si è fatta scrupoli per accontentarla, calpestando la legge. Solo Augusta ha tutti i requisiti per essere Autorità di sistema portuale, essendo un porto Core riconosciuto dall’Europa”.
“Quello della città etnea, – spiega – non per disprezzare, è molto più piccolo, basta verificare in quale condizione esso si trova all’interno del tessuto urbano e come grandezza e potenzialità non è neanche lontanamente paragonabile a quello di Augusta.
“Non possiamo restare con le mani in mano” – e continua – “Come sindacato non possiamo non accogliere l’invito espresso durante il Consiglio Comunale aperto ad Augusta dove erano presenti gran parte dei sindaci della provincia , Assoporto e le Associazioni Datoriali di indire una manifestazione, sarà una delle prime, e crediamo che insieme alle altre sigle sindacali si possa decidere per ulteriori e più incisive azioni a tutela del porto megarese.
Credo che oggi sia il caso di fare veramente squadra, riteniamo inoltre anche i colossi del Petrolchimico siracusano, operando nel porto megarese e che pertanto anche loro forse più di altri, hanno interesse che la struttura del porto non venga depotenziata.
Proprio per queste motivazioni occorre piena cooperazione mostrata dal presidente di Assoporto che lavora giustamente e supportata chi nel porto stesso lavora ed ha notevoli interessi commerciali. Difendere il porto di Augusta significa mettere al centro parte dell’ economia di questa provincia. Siamo consapevoli che si possa aprire e fare fronte comune contro questa decisione che umilia ulteriormente questo territorio”.
“Tutti si devono sentirsi responsabili di questo scippo, l’ennesimo purtroppo, e noi chiediamo uno scatto di orgoglio perché tutti insieme, in un senso alto di appartenenza si lavori per difendere questa provincia. Si inizi dall’attivarsi, da subito, per sbloccare quei progetti già finanziati e appaltati. Sarebbe questo il segno tangibile se si vuole lavorare perché Augusta, al di là delle semplici passerelle, venga salvata e valorizzata, e con essa i cittadini, i lavoratori e l’economia. – conclude il segretario – Difendere il porto di Augusta significa difendere una fetta ampia di economia di questa provincia”.
