“Si avvicina il si definitivo del Cipe al passaggio in mano pubblica della progettazione e dei lavori per la realizzazione della Ragusa-Catania. Positivo che al vertice di questa mattina abbia partecipato anche il premier Conte. Prima della pausa estiva sarà riconvocato un nuovo CIPE, nel quale si farà tutto quello che è necessario per evitare una nuova cattedrale nel deserto se tutte le parti coinvolte lavoreranno per l’obiettivo comune”. Così Paolo Ficara e Marialucia Lorefice (MoVimento 5 Stelle) commentano l’esito dell’incontro odierno a Roma.
“Fatichiamo però a comprendere quale linea e quale interesse stiano perseguendo i sindacati sulle infrastrutture nel sudest della Sicilia. Da un lato fanno da sponda al governo regionale ed alle passeggiate lungo i cantieri della Siracusa-Gela, trascurando il fatto che si parla di un’opera la cui messa in esercizio era prevista in Convenzione con il CAS per il 2005, ma i lavori furono appaltati solo nel 2014 per ritrovarci nel 2019 con un cantiere, al di là dei soliti proclami, che fatica a riprendere a pieno regime e con qualche dubbio che si possa arrivare al completamento dei lotti 7 e 8 (cioè fino a Modica). Dall’altra attaccano a testa bassa sulla Catania-Ragusa fingendo di non sapere come stiano le cose e chi difende l’interesse pubblico”. I parlamentari Paolo Ficara e Marialucia Lorefice (Movimento 5 Stelle) non le mandano a dire. E sulla Catania-Ragusa sferzano i sindacati, dopo la lettera aperta di Feneal-UIL, Filca-CISL e Fillea-CGIL di qualche giorno fa nella quale chiedono maggior trasparenza sul raddoppio della “Ragusana”.
“Li abbiamo incontrati a maggio, abbiamo discusso e fornito chiarimenti. Che ora facciano finta di non sapere ci stupisce. Con la guida pubblica affidata ad Anas, dopo aver chiuso il passaggio della progettazione dell’opera, eviteremo il rischio di fare della Ragusa-Catania una nuova Siracusa-Gela. Avremo una autostrada completa, funzionale, sostenibile come piano finanziario. Come la Catania-Siracusa. Abbiamo detto basta a ditte che falliscono, a lavori che non si completano, a operai licenziati o lasciati senza stipendio, in una logica dove a guadagnarci è spesso il privato mentre a perderci è lo Stato, cioè i cittadini, cioè tutti noi. È paradossale che siano i sindacati quasi a tifare per una nuova incompiuta. Diano il tempo ad Anas di acquisire il progetto di Bonsignore. Non sarà un mese in più, a fronte di decenni di inerzia, a cambiare il quadro. Ma avremo la certezza di consegnare ai siciliani una autostrada completa, pubblica, strategica. Senza scaricarne il peso economico sul groppone dei cittadini o dei lavoratori. Siamo certi che anche i sindacati abbiano a cuore l’interesse dei siciliani”, concludono Lorefice e Ficara.