Arriva puntuale, come previsto, la reazione del Movimento 5 Stelle di Rosolini al mancato convegno del vice presidente della Camera dei Deputati Luigi Di Maio.
“E’ la città intera a farne le spese, a restare amareggiata, sdegnata e ferita, mentre nel Palazzo Comunale, che in questa scellerata consiliatura non è mai stato la casa dei rosolinesi, tutto ciò che accade e si consuma è un misto di aria fritta e nebbia, in cui però si scorge con nitidezza il chiarore di qualcosa che non appartiene ai cittadini liberi e onesti” dichiara il Meetup di Rosolini.
“Un fallimento politico” – così definiscono il mandato del sindaco i grillini.
“Dal 1713, – scrivono in una nota – anno di fondazione della nostra città, mai nessun sindaco era caduto così in basso al punto da non riuscire a rappresentare istituzionalmente il Comune di Rosolini e tutti i suoi cittadini”.
Con qualche punta di ironia pungente puntano il dico contro la Giunta: “Quanto è beffardo il fato: il “Sindaco del popolo” che ha deciso di non rappresentare il suo popolo di fronte ad una delle più alte cariche dello Stato.
Anzi ha provato a trascinare l’intera cittadinanza in una figuraccia deprecabile che per fortuna è stata attenuata grazie al coraggio e al senso di libertà dell’Associazione Antiracket, di “un solo” dirigente scolastico e di tanti cittadini liberi che hanno partecipato al “Tour per la legalità”.
L’aver intimato a poche ore dall’evento l’annullamento del Convegno, pena la revoca della sala, è per il Meetup di Rosolini la dimostrazione plastica della sconfitta delle idee e delle proposte per una società libera, onesta e laboriosa che questo “signorotto manzoniano” continua a contrastare.
La sua idea invece rimane affine a quel gruppo di uomini che da troppo tempo, sotto svariate e improbabili sigle, ritengono di continuare quello che per anni hanno fatto: infangare, intimare, diffondere menzogne e falsità per contrastare e colpire cittadini liberi e onesti. Il fallimento di questo “signorotto” si palesa ulteriormente nella decisione di presentare il frutto di questa sua scelleratezza per le radio e con comunicati nei quali invece di tentare di salvare la faccia scusandosi con la città, ha preferito ancora una volta indossare il suo solito cappello di arroganza e supponenza immaginando con bugie di poter confondere lo squallore di questo suo teatrino”.
E l’attacco dei pentastellati non finisce qua, perchè i toni vanno sulla persona del sindaco: “La città è senza casa sia moralmente sia istituzionalmente grazie a questo “signorotto” che pone se stesso al primo e unico posto e non rappresenta più nessuno se non se stesso e la sua cricca di “bravi”.
Vittima di se stesso, senza vergogna, senza pudore alcuno, non vorremmo mai sapere con quale coraggio potrà andare ancora in giro per il paese. – concludono – Potranno pure rimanere in carica per tutto il mandato, ma ormai le ombre sulla loro correttezza, lealtà e dignità sono sotto gli occhi di tutti”.