Via libera definitivo dell’Aula della Camera al decreto legge ‘salva-risparmio’ che crea una ‘dote’ di 20 miliardi per consentire allo Stato di supportare le banche in carenza di liquidità o problemi di ricapitalizzazione, a partire da Mps. Il provvedimento è stato approvato a Montecitorio con 246 sì, 147 no e 22 astenuti.
E’ “un passo avanti per garantire più sicurezza economica a famiglie e imprese”, commenta il premier Gentiloni.
Di diverso avviso il capogruppo di Fi Brunetta: “sono stati buttati 20 miliardi degli italiani per non salvare una banca, per non salvare il sistema bancario”.
Poche le modifiche apportate dal Parlamento al testo originale, a partire da una maggiore diluizione dei vecchi soci e obbligazionisti di Mps e delle altre banche che chiederanno il sostegno pubblico. Prime indiziate le venete che, ha fatto sapere l’ad di Popolare Vicenza Fabrizio Viola, valuteranno l’ipotesi di intervento pubblico, auspicando però che non sia necessario).
A sollevare polemiche in Parlamento è stato però soprattutto il compromesso sulla ‘black list’ dei debitori delle banche in crisi, dei cui saranno resi noti i profili di rischio.