Da quando l’Arizona e’ entrata nell’Unione, nel 1912, solo due volte ha votato democratico alle presidenziali: nel 1948 per Harry Truman e nel 1996 per Bill Clinton, come ha ricordato la stessa Hillary. “Abbiamo la concreta possibilita’ di renderla di nuovo Blu”
A cinque giorni dalle elezioni americane, mentre i sondaggi segnalano un finale al fotofinish, la candidata democratica Hillary Clinton mette gli occhi sulla “rossa” Arizona, tornata “in bilico” dopo 20 anni di predominio repubblicano. “Questo stato non era in ballo da anni”, ha sottolineato la Clinton durante un comizio a Tempe, nella tarda serata di ieri. Da quando l’Arizona e’ entrata nell’Unione, nel 1912, solo due volte ha votato democratico alle presidenziali: nel 1948 per Harry Truman e nel 1996 per Bill Clinton, come ha ricordato la stessa Hillary. “Abbiamo la concreta possibilita’ di renderla di nuovo blu”, ha esortato Hillary, riferendosi al colore che tradizionalmente caratterizza i democratici. Secondo RealClearPolitics, il candidato repubblicano Donald Trump risulta, nella media dei sondaggi, avanti di tre punti in Arizona sulla Clinton.
OBAMA ALL’ATTACCO FBI
Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, si e’ scagliato contro l’Fbi per l’irruzione nella campagna elettorale a pochi giorni dal voto del prossimo 8 novembre. “Non si opera con informazioni incomplete”, ha dichiarato durante un’intervista a NowThis News, condannando la lettera, vaga, inviata al Congresso venerdi’ scorso dal capo dell’agenzia investigativa, James Comey, per annunciare l’apertura di un nuovo dossier su email collegate all’utilizzo da parte della Clinton del server di posta privato quando era Segretario di stato. “Mi sembra ci sia una regola per cui non si opera su fughe di notizie ma sulla base di decisioni concrete che sono state prese”, ha contestato Obama ribadendo la sua totale fiducia sull’integrita’ della candidata democratica.
NEGLI STATI CHIAVE E’ PARTITA APERTA
L’ultima rilevazione di Abc/Washington Post indica Trump e Clinton alla pari con il 46% dei consensi su base nazionale, contro il vantaggio del candidato repubblicano a quota 46 punti contro i 45 punti della rivale registrati dallo stesso sondaggio martedi’ scorso. I calcoli di Nbc News attribuiscono ad Hillary 274 grandi elettori, cioe’ a dire una cifra superiore ai 270 necessari per garantirsi la Casa Bianca ma in discesa rispetto ai 278 grandi elettori che le erano stati tributati nelle previsioni del mese scorso. Il numero dei grandi elettori stimati per Trump e’ invece salito a 180, secondo Nbc, da 157 a meta’ ottobre. L’indagine di Cnn/Orc sugli stati in bilico, vede Clinton in testa in Pennsylvania con il 48% contro il 44% di Trump e in Florida con il 49% contro il 47% del rivale. Trump sarebbe invece in vantaggio in Nevada con il 49% contro il 43% di Hillary e in Arizona con il 49% contro il 44% della candidata democratica. Nella Carolina del Nord, Hillary e’ avanti con il 47% contro il 44% del rivale, secondo Quinnipiac University, mentre nell’Ohio a guidare sarebbe Trump con il 46% contro il 41% di Hillary.
OBAMA CONTRO TRUMP GIOCA CARTA KU KLUX KLAN
Il presidente Barack Obama, impegnato in un tour de force senza precedenti per sostenere la candidatura democratica alla sua successione, ha giocato la carta del movimento razzista Ku Klux Klan contro il rivale repubblicano Donald Trump. “Il destino del mondo e’ traballante e spetta a voi farlo cadere nella giusta direzione”, ha gridato ai supporter, soprattutto giovani, accorsi ad ascoltarlo nella Carolina del Nord, cruciale stato in bilico dove Obama tornera’ a fare campagna anche domani, segnalandone l’importanza. Senza menzionare esplicitamente Trump, il presidente lo ha attaccato per non aver immediatamente rifiutato il supporto dell’ex leader del Ku Klux Klan, David Duke. “Se non si rispettano le donne prima di diventare presidente, non si rispetteranno neanche quando si sara’ in carica. Se si accetta il supporto di un simpatizzante del Klan, quel Klan, e si e’ titubanti quando si viene interpellati su tale supporto, allora significa che si tollerera’ tale sostegno anche quando si sara’ in carica”, ha ammonito Obama, sollecitando soprattutto gli elettori di colore a “tutelare la sua eredita’”, votando per la Clinton.
TRUMP ANNUNCIA “PARTY VITTORIA” AL NEW YORK HILTON
Non trascorrera’ la lunga notte elettorale, il prossimo 8 novembre, in una delle sue tante proprieta’ immobiliari, il candidato repubblicano. La sua campagna ha annunciato che la location prescelta per il “party della vittoria” sara’ il New York Hilton Midtown, nella Grande Mela. Clinton aveva gia’ fatto sapere che sara’ al Javits, il centro congressi di New York sulle rive del fiume Hudson.
GIORNALE KU KLUX KLAN SOSTIENE TRUMP, LUI RIFIUTA ENDORSEMENT
Il Ku Klux Klan ha dato il suo endorsement a Donald Trump. Il sostegno e’ arrivato dal Crusader, principale quotidiano dell’associazione razzista che ha dedicato la prima pagina dell’ultimo numero al candidato repubblicano, titolando con lo slogan della sua campagna: “Make America Great Again”. Trump, in una nota, ha rifiutato l’endoserment definendolo “ripugnante” e denunciando “qualsiasi forma di odio” che “non rappresenta le decine di milioni di americani che si stanno unendo a noi”.
AYATOLLAH KHAMENEI: TRUMP E CLINTON SEGNO DECADENZA USA
Trump e Clinton esemplificano la mancanza di valori morali e del declino degli Stati Uniti. Lo ha detto il leader supremo dell’Iran, l’ayatollah Ali Khamenei, commentando le elezioni presidenziali degli Stati Uniti durante le commemorazioni del 37esimo anniversario della presa dell’ambasciata americana a Teheran da parte degli studenti radicali nel 1979. ?Questi due candidati mostrano tutta la realta’ catastrofica negli Stati Uniti…le loro dichiarazioni durante i dibattiti sono la prova dell’assenza di valori umani negli Stati Uniti?, ha detto Khamenei, citato dalla Cnn. Il leader supremo dell’Iran ha poi tenuto a ribadire il concetto in un Tweet.
I PROSSIMI APPUNTAMENTI
Hillary fara’ campagna oggi nella Carolina del Nord mentre il presidente Obama tornera’ campo per lei in Florida, prima a Miami e poi a Jacksonville dove interverra’, un’ora prima, anche il candidato repubblicano. Trump si spostera’ poi a Berwyn, in Pennsylvania, e infine a Concord e a Selma nella Carolina del Nord. Il senatore del Texas, Ted Cruz, il piu’ acerrimo rivale di Trump alle primarie, fara’ campagna insieme al candidato vice presidente del Grand Old Party (Gop) nell’Iowa e in Michigan.