E’ guerra dei numeri tra la Cisl e l’Asp sui casi di Coronavirus all’interno degli Ospedali di Avola e Noto.
Secondo quanto riferito dal sindacato, infatti, otto sarebbe i casi positivi al Di Maria di Avola. Tra questi ci sarebbero medici, infermieri e operatori sanitari. Altri quattro, sempre a detta del sindacato, sarebbero stati confermati all’interno del Trigona di Noto. Sulla vicenda, però, interviene l’Asp di Siracusa che rivede i numeri in netto ribasso.
Secondo l’Asp, infatti, si parlerebbe di un solo caso nuovo all’interno dell’Ospedale Di Maria di Avola e zero all’interno del Trigona. Si tratterebbe di un operatore socio sanitario. Altri i casi dubbi per cui si attende il risultato dei tamponi sempre all’interno dei due nosocomi.
“Non possiamo sicuramente tornare indietro, verrà il tempo delle valutazioni definitive – dicono il segretario generale della UST Cisl, Vera Carasi, il segretario generale della FP Cisl, Daniele Passanisi, e il segretario generale dei Medici Cisl, Vincenzo Romano – resta però la necessità di agire serenamente e concretamente su tutti gli ospedali della provincia. Il racconto degli operatori e alcune immagini circolanti in rete, mostrano, ad esempio, l’inadeguatezza organizzativa del pronto soccorso di Avola. Unico ingresso per grigi e normali, persone in abito borghese e senza protezioni davanti alla porta, unico percorso interno per arrivare alla stanza Covid. Chiediamo un intervento immediato, agiremo con le autorità preposte per scongiurare che la salute di tutti gli operatori e di tutti i pazienti sia messa a rischio anche al Di Maria”.
“Tutti gli operatori sanitari – si legge in una nota dell’Asp – sottoposti a controllo sono stati precauzionalmente allontanati dal lavoro e posti in isolamento domiciliare. Ogni qualvolta viene accertato anche un solo caso dubbio scattano le procedure che prevedono anche la sanificazione e nebulizzazione degli ambienti interessati nonché il controllo dei pazienti ricoverati. I tamponi effettuati a questi ultimi hanno dato tutti esito negativo”.