“Area grigi chiusa per mancanza di personale. Tenda pre-triage chiusa nelle ore notturne per mancanza di personale. Pazienti che, in attesa del tampone, restano al pronto soccorso per quattro o cinque giorni”.
Da denuncia arriva da parte della Cisl e riguarda l’ospedale Di Maria di Avola: “La segnalazione – affermano il segretario generale Vera Carasi, della Cisl Medici, Vincenzo Romano, della FP, Daniele Passanisi, e della Fisascat, Teresa Pintacorona – è partita da un gruppo di operatori sanitari che si sono rivolti ai vertici aziendali e di presidio. Nell’area grigi – proseguono – il protocollo firmato il 16 aprile, prevede la presenza continua di un medico e un infermiere. Ad oggi nulla. Addirittura si chiede al medico in servizio al pronto soccorso di lasciare il posto, spostarsi nell’area grigi, effettuare la vestizione di sicurezza, controllare il paziente, effettuare la svestizione e tornare in postazione di emergenza. Altrettanto grave – continuano i quattro segretari – appare la decisione di lasciare per giorni, al pronto soccorso, anche quei degenti che, pur senza sintomi, hanno l’obbligo di effettuare il tampone”.
Da qui la richiesta di immediato invio di personale che garantisca il servizio Covid grigi.