Da sempre sono il polmone del cinema di ricerca e sperimentale, delle opere prime, ma anche la strada per raggiungere zone dove non ci sono sale o quelle ‘rapite’ dai blockbuster. Sono i festival e le rassegne che rendono il grande schermo una sfida sempre piu’ alta e al tempo stesso davvero per tutti. Eventi diffusi sul territorio. Un polmone che in Sicilia adesso e’ in debito di ossigeno. Non e’ stato ancora pubblicato, infatti, il bando relativo al Piano dei cofinanziamenti della produzione di festival – cosi’ viene chiamato – per il rafforzamento dell’industria audiovisiva. Un progetto inserito nell’Accordo di programma quadro ‘Sensi contemporanei – Lo sviluppo dell’industria audiovisiva nel Mezzogiorno’, sottoscritto tra il ministero ai Beni culturali e la Regione e che nell’ultima formulazione aveva distribuito a 20 associazioni 327.000 euro. Piccole cifre, dunque, ma in grado di generare effetti importanti. Adesso sarebbe il tempo, per la verita’, della programmazione, ma delle risorse ancora non vi e’ certezza. Ma c’e’ una novita’: il dirigente della Sicilia Film Commission Alessandro Rais ha convocato le parti per il prossimo 14 novembre per definire tempi e risorse. Ci sara’ anche Sino Accursio Caracappa, presidente del coordinamento dei Festival dell’Isola, oltre che presidente dello Sciacca Film Festival che si appresta a festeggiare il suo decimo anno di vita, nonche’ fresco vincitore nell’ultimo Festival di Venezia del Premio Lizzani, attribuito dalla giuria dell’Anac, l’associazione nazionale autori cinematografici, “per la sua coraggiosa e dinamica attivita’ di esercente sul territorio”.
“È forte il disagio per questo ritardo e per questa incertezza – e’ lo sfogo di Caracappa – ma attendiamo la riunione del 14 per capire cosa accadra’. La prima richiesta sara’ quella di garantire una stabilita’ che era stata raggiunta a esempio con i bandi biennali che hanno consentito una programmazione. Se il bando fosse pubblicato nei giorni immediatamente successivi, saremmo ancora in tempo”. Di certo in ballo c’e’ un segmento decisivo: “I festival in Sicilia hanno un ruolo importantissimo perche’ molti coprono zone dove non ci sono cinema o dove programmano sostanzialmente grandi produzioni. Invece, questa rete da’ spazio al cinema sperimentale, di ricerca e peraltro promuove le produzioni finanziate dalla Film Commission. I festival sono dunque un patrimonio da difendere e svolgono un grande ruolo, anche sul fronte del turismo, e costano pochissimo”.
Cosa e’ successo, dunque? Rais parla di problemi di natura tecnica. “La dotazione finanziaria – spiega il responsabile dell’Ufficio speciale per il cinema e l’audiovisivo – si era esaurita ed era emersa la necessita’ di rimodulare le risorse tra le diverse linee”. Cio’ ha coinciso con l’urgenza di definire il monitoraggio del sistema di gestione e di spesa, passaggio rallentato dalla differenza degli applicativi informatici tra Palermo e Roma che ha allungato ulteriormente i tempi. Per ridefinire le dotazioni, in altre parole, era necessario risolvere prima il nodo dell’allineamento dei sistemi di monitoraggio. “Ma adesso siamo pronti – assicura il dirigente – e vi anticipo che il 14 novembre e’ fissato un incontro finalizzato al bando 2016-2017, nel quale illustreremo anche strategie e dotazione economica”. In gioco il Patto per la Sicilia che prevede per tutte le misure dell’Accordo di programma quadro 15 milioni di euro, una parte dei quali saranno assegnati proprio ai festival. Per il settore, rivendica Rais, “la Sicilia Film Commission ha fatto molto, di piu’, a esempio, dell’analogo organismo della Lombardia. L’impegno e’ stato forte e posso assicurare che lo sara’ ancora”.