Violenza, vessazioni e minacce subite da una coppia che gestisce un bar in centro ad Augusta. Una storia durata alcuni mesi che si chiude con l’emissione di due misure cautelari emesse dal Tribunale di Siracusa ed eseguite dai Carabinieri.
La coppia, alla fine del periodo di lockdown, trovandosi in forte difficoltà economica riesce ad ottenere da un amico un piccolo prestito: 2.000 euro per affrontare più serenamente il rilancio dell’attività. Gli affari però non decollano e la coppia non riesce ad onorare parte del debito entro i termini stabiliti.
Dalla persona che aveva prestato il denaro, secondo la ricostruzione degli investigatori, sarebbero iniziate vessazioni, intimidazioni, minacce, anche all’interno del bar, talvolta alla presenza di clienti.
Le minacce di morte e di distruzione del locale, verso la fine del mese di agosto, lasciano il posto ad un episodio di violenza: colui che aveva prestato la somma di denaro, si presenta al bar con un’altra persona e aggredisce il gestore all’interno del laboratorio. Calci e pugni per la vittima, che riesce a scappare a piedi con la compagna verso la loro abitazione, attigua all’esercizio. Qui vengono raggiunti dagli aggressori che continuano a colpirlo, anche alla presenza del figlio del barista, di 10 anni che è stato anche strattonato.
Temendo l’arrivo dei Carabinieri, gli aggressori si allontanano, urlando contro l’uomo altre minacce di morte. Le vittime sono poi ricorse alle cure dei sanitari del Pronto soccorso dell’Ospedale Muscatello per le ferite riportate.
Scatta solo a questo punto la denuncia di quanto stava accadendo, ai militari dell’Arma. Le indagini portano all’emissione della misura cautelare del divieto di soggiorno ad Augusta e del divieto di avvicinamento alle vittime per due giovani, L.C.F. di 26 anni, artigiano, e B.G. di 25 anni, disoccupato, ritenuti responsabili, tra l’altro, di tentata estorsione.
