Vicenda Cisma

Melilli, Amato:”Macchina del fango contro di me per coprire la verità”

Melilli, Amato:"Macchina del fango contro di me per coprire la verità"

Agguerrito per difendere la propria dignità personale e professionale e per far venire a galla quello che definisce senza mezzi termini “una consorteria di funzionari pubblici infedeli e di imprenditori”. E’ l’avvocato Daniel Amato, tirato in ballo dall’assessore Sebastiano Caminito nella vicenda della discarica Cisma, che ha portato all’arresto di imprenditori, funzionari regionali e del dirigente dell’Urbanistica del Comune di Melilli. In prima battuta Amato ha già chiarito che all’epoca della conferenza dei servizi a Palermo del 13 febbraio 2015, lui non era ancora esperto in diritto dell’ambiente del Comune di Melilli, ragion per cui riferisce di non aver preso parte alla conferenza “incriminata” che diede il via libera all’ampliamento della Cisma. Amato, che è anche presidente dell’Osservatorio Anticorruzione, però, decide di andare oltre e di fare una denuncia pubblica di fatti e vicende dei quali nel 2012-2013 ha già informato l’autorità giudiziaria e sui quali richiama oggi l’attenzione. Amato rivolge accuse pesanti nei confronti del sindaco Cannata, che, a suo dire, già quando lui era responsabile tecnico giuridico del Nucleo di Polizia Ambientale a Melilli, avrebbe messo in atto pesanti ingerenze e pressioni sul Nucleo pur – riferisce – “di tutelare degli amici”. Amato racconta di “continue pressioni che sarebbero state operate dal sindaco Cannata nei suoi confronti e di altri funzionari pubblici melillesi”, fatti poi denunciati ai Carabinieri di Augusta. Non solo, il sindaco viene ritenuto responsabile della mancata rotazione dei dirigenti, cosa che avrebbe permesso al dirigente di Urbanistica, Salvatore Salafia, arrestato a seguito dell’Operazione Piramide della DDA, di di continuare ad occupare il suo posto, nonostante fosse stato più volte indagato, così da perpetrare altre condotte illecite. L’avvocato Amato cita ad esempio il rilascio di numerose agibilità per attività commerciali senza il possesso dell’autorizzazione allo scarico, essendo allacciati abusivamente alla condotta fognaria dell’Ias e ricorda la vicenda dell’inquinamento della falda acquifera di contrada Spalla che comportò il coinvolgimento del pozzo pubblico cittadino. Amato non si ferma qui e riferisce anche per completare il quadro che Cannata, anche quando era sospeso per la legge Severino, “continuava a partecipare a riunioni di carattere amministrativo in Comune, facendo “facendo sentire la sua presenza”.
Da qui la richiesta rivolta al Ministro dell’Interno di avviare un’istruttoria sulla gestione della cosa pubblica a Melilli. Amato preannuncia anche di voler chiedere alle Commissioni nazionale e regionale Antimafia, oltre che alla Procura, “di acquisire gli atti e la documentazione esistente per ricostruire la verità”.