I carabinieri per la Tutela ambientale e del Comando Provinciale di Messina insieme ai militari dell’Arma di Catania e Siracusa, hanno eseguito 16 misure cautelari emesse dal gip, su richiesta della Dda di Messina, e decreti di sequestro preventivo di due impianti di smaltimento e compostaggio di Giardini Naxos (Eco Beach) e Ramacca (Ofelia). Si tratta di 2 arresti in carcere – 9 arresti domiciliari – 4 obblighi di firma – 1 interdizione dai pubblici uffici. Una misura di arresti domiciliari è stata eseguita in provincia di Siracusa a carico di Giovanni Longo, 64 anni di Augusta.
L’operazione, che ruota attorno alla società Eco-Beach, ha colpito un’organizzazione che operava nella Sicilia orientale.
Gli indagati rispondono, a vario titolo, di associazione a delinquere, corruzione, traffico illecito e smaltimento illecito di rifiuti pericolosi.
Contestati anche i reati di realizzazione di discariche abusive, invasione di terreni, deviazione di acque, falso e abuso d’ufficio. L’organizzazione avrebbe contato sulla connivenza di pubblici funzionari.
L’inchiesta ha preso il via nel 2016 a seguito del controllo eseguito dai militari del Noe e della Compagnia di Taormina in un impianto di trattamento rifiuti di Giardini Naxos che risultò essere stato realizzato, in maniera abusiva, in un’area sottoposta a vincoli di varia natura (tra cui quello di carattere idrogeologico), con la trasformazione di un lungo tratto dell’alveo di un torrente che lo fiancheggia, attraverso riporti di terreno, in una strada carrabile utilizzata per far giungere all’impianto i mezzi pesanti che trasportavano i rifiuti.
Complessivamente sono 21 gli indagati tra cui 16 persone direttamente riconducibili alla gestione illecita di diverse società operanti nel settore della gestione dei rifiuti di varie province della Sicilia e 5 persone appartenenti a pubbliche amministrazioni e enti di controllo locali e provinciali coinvolti nel rilascio di attestazioni non veritiere, autorizzazioni illegittime ed altro.
