Al Partito Democratico siracusa non va giù la possibilità che a Lentini in vista delle prossime elezioni amministrative il Pd cittadino possa dar vita ad un accordo con la destra, definito “innaturale”. Salvo Baio, insieme ad altri due esponenti del Pd, Mario Blancato e Pippo Astuto, torna a spiegare le ragioni della contrarietà a questa eventualità:
“Ci accomuna l’impegno a fare del partito nel quale militiamo, il Pd, l’asse centrale di un centrosinistra inclusivo e a rilanciare i temi che appartengono alla sua tradizione politica e culturale come la lotta alla povertà, la giustizia sociale, il lavoro, la riqualificazione ambientale, la parità di genere. Pur tra incertezze e ritardi, la strada imboccata a livello nazionale è quella della costruzione di un’alleanza di forze che si contrappongono alla destra e alle culture politiche cui essa fa riferimento: il sovranismo, il populismo, la messa in discussione della scelta europeista, la discriminazione razziale.
Per quanto il nostro approccio sia laico e non schematico, crediamo che difendere orgogliosamente l’appartenenza al centrosinistra e al suo campo di valori sia un principio irrinunciabile per i democratici, senza eccezione.
Vogliamo ricordare che all’indomani dell’endorsement del sindaco Italia al candidato di Augusta, Di Mare, esponenti di primo piano del Partito democratico e di Articolo Uno presero pubblicamente posizione contro la scelta del primo cittadino siracusano di schierarsi, al ballottaggio, a favore del candidato della destra, rivendicando la tradizione e i valori del centrosinistra e riaffermando l’alternatività tra culture di destra e di centrisinistra.
La linea politica espressa dal segretario provinciale del Pd, Salvo Adorno, punta coerentemente ad allargare , in vista delle elezioni amministrative, il perimetro del centrosinistra, senza alcuna commistione con forze politiche di centrodestra.
Dobbiamo purtroppo rilevare che l’affermazione di tale linea incontra difficoltà, come ha dimostrato la scelta del Pd di Augusta di sostenere, senza il proprio simbolo, un candidato civico a sindaco, relegando il partito ad un imbarazzante ed anonimo ruolo di gregario.
Ma ancora più incomprensibile e innaturale è l’allenza che ha preso corpo a Lentini che vede il Partito democratico ed Articolo Uno impegnati a sostenere un candidato a sindaco espressione di liste che hanno nella destra il proprio retroterra politico e culturale. Spiace dover rilevare che tra i promotori di questa alleanza vi siano gli stessi esponenti del Pd e di Articolo Uno che si erano scagliati contro il sindaco Italia per l’appoggio a Di Mare, in quanto candidato di destra.
Per chi, come noi, viene da una storia di militanza nella sinistra e nel centrosinistra e ha sempre considerato la destra portatrice di valori antitetici ai nostri, tale alleanza, oltre ad essere insostenibile, segna una rottura con la tradizione democratica e progressista di Lentini e con il suo patrimonio di lotte per la democrazia e il riscatto sociale.
Il compito del Partito democratico lentinese, a nostro avviso, è costruire alla luce del sole un’aggregazione larga di centrosinistra, non quello di fare accordi trasversali con la destra e addirittura di sostenerne il candidato a sindaco, riducendo il Pd ad un ruolo subalterno. Si tratta di una scelta innaturale, che macchia l’identità del Pd e del centrosinistra, mettendo in luce una concezione della politica estranea alla tradizione dei democratici”.