Mucche al pascolo a Punta Izzo, a ridosso del poligono di tiro, sito contaminato in cui già nel 2017 i militari del Centro Tecnico Logistico Interforze hanno certificato la presenza di metalli pesanti. A denunciare la situazione sono il coordinamento Punta Izzo e Natura Sicula che hanno, pertanto deciso di presentare un esposto alla Soprintendenza e al Nictas della procura di Siracusa.
“Non è bastato denunciare i rischi sanitari e di grave danno al patrimonio naturale e paesaggistico – scrivono in una nota – malgrado la diffida indirizzata alla Marina militare a gennaio dello scorso anno, le mucche hanno varcato i cancelli di Punta Izzo e da alcuni giorni pascolano indisturbate a ridosso del poligono di tiro. In quel terreno è stata certificata la presenza di metalli pesanti, e in particolare di piombo e rame, in concentrazioni fino a 70 volte superiori ai limiti consentiti dalla legge per le aree verdi a uso pubblico. Una contaminazione – chiarisce la nota – provocata dall’elevata presenza di bossoli e proiettili abbandonati lungo la costa nel corso di decenni di esercitazioni militari. La relazione redatta sottolinea in particolare che i campionamenti in cui è stato rilevato un tasso di contaminazione da metalli pesanti più alto, si trovano nelle porzioni di terreno limitrofe alle linee di tiro/bersaglio, probabilmente per l’accumulo di bossoli e proiettili in queste fasce di terreno, ed il contenuto di piombo e rame in tali campioni è almeno 10 volte superiore a quelli rilevati nelle zone adiacenti, classificando il terreno potenzialmente contaminato”.
Corrodinamento Punta Izzo e Natura sicula ricordano che si è ancora in attesa della caratterizzazione del sito e che, in ogni caso, l’indagine ambientale non è stata finora estesa al perimetro esterno al fabbricato, dove potrebbero trovarsi tracce di munizionamento e conseguente contaminazione da metalli pesanti visto che fino al 1977, le esercitazioni militari di tiro a Punta Izzo si svolgevano da terra verso il mare, con conseguente caduta dei bossoli sparati sul litorale e nello specchio marino antistante la scogliera.
“Oltre ai rischi connessi alla contaminazione dei terreni – si legge anmcora nella nota – la presenza di animali da pascolo a Punta Izzo provoca inoltre un serio danno al patrimonio naturale dell’aria costiera e l’attività di pascolo appare incompatibile con gli obbiettivi di conservazione, valorizzazione e potenziamento della fragile biodiversità del comprensorio costiero”.
Da qui l’invito rivolto alla Marina militare a disporre l’immediata cessazione dell’attività di pascolo all’interno del comprensorio costiero “al fine di scongiurare i pericoli di pregiudizio alla salute pubblica e al bene paesaggistico e ambientale”. Al sindaco di Augusta inoltre viene chiesto di ordinare il divieto assoluto di pascolo a Punta Izzo e nelle altre zone di pregio paesaggistico e interessate da fenomeni di contaminazione ambientale.
