“La richiesta di abbassare i toni – dichiara Giansiracusa – proveniente da parte di autorevoli esponenti del Partito come Salvo Baio e dal Segretario Provinciale, Alessio Lo Giudice arriva molto al di là del tempo massimo, dopo un silenzio assordante e colpevole.
Di più. Il segretario smentisce se stesso affermando di accorgersi solo ora dell’incredibile danno di immagine prodotto al partito dalle polemiche di tipo giudiziario.
Tanto più che è partita da lui la richiesta di azzeramento della giunta in conseguenza e all’indomani di avvisi di garanzia ad assessori che, come la cronaca dimostra, si sono conclusi con l’archiviazione.
Prima di veicolare appelli, bisognerebbe chiedere umilmente scusa agli interessati e all’intero Partito e da questa vicenda iniziare una vera e profonda riflessione politica, nel pieno rispetto del ruolo della magistratura, ma non dimenticando mai il ruolo di quadri dirigenti che siamo chiamati a svolgere nel Partito e nelle comunità da noi amministrate.
Ribadisco l’inasprimento dei toni è stato consentito dal segretario provinciale, che con il suo assordante silenzio ha di fatto avallato l’agire politico di Princiotta e Zappulla per finalità che, ahi noi, con la Politica, con la “P” maiuscola non hanno nulla a che vedere!!
Non potendo appellarci al senso di responsabilità del segretario, evanescente e impalpabile come un fantasma, questa volta sarà forse il caso di rivolgerci ad un medium per interpretare le sue dichiarazioni e controdichiarazioni.
Ad una squadra di “ghostbusters” potremo, invece, rivolgerci per chiedere conto delle apparizioni e sparizioni del suo nome nei manifesti in cui appare come relatore a convegni di partito che prima sostengono il “sì” al referendum e qualche giorno dopo il “no”, guarda caso in compagnia degli stessi in nome e per conto dei quali sempre agisce e interviene. Per la serie: “coerenza, questa sconosciuta”.
Gli iscritti sono stufi dell’ipocrisia che caratterizza una parte del Partito, ovvero l’asse Zappulla-Foti-Lo Giudice-Raiti, che si è appiattita su una posizione estrema che va ben oltre il consueto agone politico, ma mira a destabilizzare il Sindaco e la Giunta della città di Siracusa, che hanno agito in modo trasparente, onesto e tenendo sempre alta l’asticella della legalità con i fatti e non solo con le parole”.