transizione energetica

Augusta, partnership di Sonatrach e Sasol con il Politecnico di Torino

Augusta, partnership di Sonatrach e Sasol con il Politecnico di Torino

Sonatrach Raffineria Italiana e Sasol Italy hanno siglato una partnership con il Politecnico di Torino e il Dipartimento di Scienza Applicata e Tecnologia, con la responsabilità scientifica della prof.ssa Debora Fino, per la realizzazione di uno studio di fattibilità sull’utilizzazione della tecnologia “Carbon Capture, Storage and Utilization” nei processi industriali dei due siti produttivi di Augusta.
Lo studio dovrà verificare la possibilità di dimensionare un impianto per la cattura e l’utilizzo della CO2 per produrre gas di sintesi (syngas) e combustibili liquidi.
L’obiettivo primario sarà, quindi, quello di definire le soluzioni tecniche più adeguate sulla base delle attuali emissioni di CO2 ed i relativi costi di investimento necessari.
“Si potrebbe – ha commentato l’ad di Sonatrach Raffineria Italiana, Rosario Pistorio – realizzare combustibile a bassissime emissioni di CO2 nel luogo di produzione, con un significativo risultato in termini di sostenibilità del prodotto e una riduzione dell’impatto ambientale. La partnership siglata insieme a Sasol e l’individuazione di un interlocutore di elevato livello scientifico come il Politecnico di Torino, che in prospettiva si potrà consolidare anche con collaborazioni con altri atenei di ricerca locali – ha concluso Pistorio – confermano la volontà di rafforzare i nostri investimenti in sostenibilità per guidare la transizione energetica ricercando e sperimentando soluzioni innovative, auspicando che il Governo decida di sostenere il nostro settore in investimenti”
“La partnership con il Politecnico di Torino – ha aggiunto Sergio Corso, Vice President Operations di Sasol Italy – segna il primo passo per studiare tecnologie innovative per la produzione di gas di sintesi e per avviare nel nostro territorio un circolo virtuoso basato sui principi dell’economia circolare”.

“Quando le imprese decidono di investire in ricerca e sviluppo, con l’obiettivo di rispettare l’ambiente e avviare l’inevitabile transizione energetica – commenta il deputato regionale, Giovanni Cafeo – è chiaro che per l’intero territorio di riferimento si tratta di una buona notizia, ma soprattutto di una best practice che può e deve fare da apripista a tutte le altre imprese del territorio grazie anche alla prestigiosa collaborazione del Politecnico di Torino, una delle eccellenza italiane riconosciute in tutto il mondo. A questo punto, è necessario che il Governo regionale dalla clausura autoimposta di queste ore, si decida finalmente a battere un colpo – conclude Giovanni Cafeo – sciogliendo la riserva sulle prospettive di sviluppo che ritiene possano aiutare la Sicilia ad uscire dalla profonda crisi che sta vivendo, ben precedente alla pandemia ma che con il Covid rischia di subire il definitivo colpo di grazia”.