presa di posizione

Augusta, deposito Gnl: contrario il Comitato Stop Veleni “Troppo rischioso”

Augusta, deposito Gnl: assoluta contrarietà del Comitato Stop Veleni "Troppo rischioso"

Entra nel vivo ad Augusta il dibattito e il confronto sulla realizzazione di un deposito di stoccaggio di Gnl (Gas Naturale liquefatto) nel porto di Augusta.
Il progetto prevede non solo lo stoccaggio ma anche il rifornimento del combustibile, per un investimento di circa 50 milioni di euro e avrebbe una ricaduta occupazionale stimata in 50 unità dirette e altre 250 dell’indotto.
Il consiglio comunale, in una seduta dedicata al tema, ha esitato al termine, all’unanimità dei presenti, un documento con il quale oltre a chiedere maggiori chiarimenti sulle motivazioni che hanno indotto l’Autorità di sistema portuale a localizzare il deposito al pontile consortile, ritiene che siano valutate le opportune misure compensative per il comune di Augusta.
Da registrare la posizione favolrevole di Confindustra Siracusa, che attraverso il suo vicepresidente Domenico Tringali, che ha la delega all’economia del Mare, trasporti e logistica, e secondo il quale quella della realizzazione del deposito Gnl è “un’occasione da non perdere”. “Farlo – ha spiegato – consentirebbe di entrare a pieno titolo nel piano Gainn4mos, che prevede una rete di stoccaggio, distribuzione e gestione di impianti Gnl per i porti Core Ten-T per rifornire navi e automezzi allo scopo di decarbonizzare il sistema trasporti che coinvolge porti-ferrovie – interporti – autostrade/strade, di vitale importanza per l’economia di scala del comparto visto i costi ridotti”.
Assoluta contrarietà alla realizzazione del progetto nelle modalità e nell’ubicazione indicata viene espressa invece dal Comitato Stop Veleni che in una nota spiega le ragioni dell’opposizione, nota che peraltro è stata fatta acquisire agli atti durante i lavori del consiglio comunale.
Nel documento vengono spiegate le ragioni dell’opposizione: “Il deposito sarebbe realizzato in piena zona industriale in area classificata a rischio di incidente rilevante; in un’area ad elevato rischio sismico; sarebbe assai prossimo alle città dell’area Sin e alle vie di comunicazione di prossimità (SS 114, autostrada Siracusa-Catania, linea ferroviaria Catania-Siracsua e porto militare di Augusta); sarebbe, infine, un potenziale obiettivo in caso di conflitto o di attentato”.
In buona sostanza l’operazione, sebbene abbia un intento innovativo, trattando un fossile meno inquinante, viene ritenuta dal Comitato “incauta”.
“Il diritto alla salute – conclude la nota – secondo le ultime sentenze, è preminente sul seppur legittimo, diritto al profitto”.