“Il futuro del Petrolchimico di Priolo appare oggi pericolosamente avvolto nell’incertezza di un piano di “resilienza” solo abbozzato alla ricerca di aiuti economici che lascia presagire un ridimensionamento dell’apparato industriale con la scomparsa, nel solo comparto metalmeccanico, di altri 1000 posti di lavoro”.
Così I Segretari Provinciali di Fim Cisl – Fiom Cgil – Uilm Uil, Angelo Sardella, Antonio Recano e Santo Genovese. “Questo, in una provincia come la nostra – aggiungono – con una disoccupazione che va oltre il 30%, rischia di generare una pericolosa spinta centrifuga verso una marginalizzazione sociale che senza adeguate risposte e continuando a fuggire un vero confronto sul lavoro e la sua qualità, sulla politica degli appalti, sul complesso rapporto fra profitto, responsabilità sociale d’impresa e occupazione, rischia di minare pericolosamente la stessa coesione sociale. Occorre – concludono – una visione di sviluppo condivisa che partendo dal tema strategico delle bonifiche realizzi un piano di riconversione e sviluppo ecocompatibile del polo petrolchimico, creando le condizioni per una virtuosa verticalizzazione delle produzioni e di transizione verso un’economia circolare”.
In conclusione Fiom – Fiom – Uilm spingono ancora una volta le aziende e la politica a mostrarsi nei fatti “responsabile strumento di stabilità sociale, dotandosi di un bilancio sociale che assuma quali principi vincolanti legalità, sostenibilità sociale, rispetto per l’ambiente, riscrivendo nuove e corrette politiche industriali”.