Smantellata “una ramificata organizzazione criminale attiva tra Catania e Augusta finalizzata al reperimento e allo spaccio di cocaina, marijuana, hashish e skunk tra i detenuti del carcere megarese, oltre che all’illecita immissione e consegna, a favore dei reclusi, di telefoni cellulari e apparecchi per la comunicazione”.
Questo l’esito di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, e condotta dal Comando Provinciale della Guardia di finanza di Catania, con la collaborazione e il supporto del Nucleo Investigativo Centrale della Polizia penitenziaria.
I militari hanno eseguito 16 ordinanze di custodia cautelare: le accuse a carico degli indagati sono, a vario titolo, associazione per delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanza stupefacente, associazione per delinquere finalizzata all’indebito procacciamento di apparati telefonici per i detenuti e corruzione di pubblici ufficiali per atti contrari ai doveri di ufficio.
Secondo quanto riferito dagli investigatori, le indagini iniziate a settembre del 2020, hanno appurato che l’associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti è stata promossa da due detenuti, Dario Giuseppe Muntone e Luciano RicciardiI, che attraverso telefoni cellulari illegalmente introdotti nella casa circondariale, hanno diretto le attività all’esterno per il reperimento, deposito e trasporto di diverse tipologie di sostanza stupefacente, oltre ad organizzare l’arrivo delle sostanze in carcere e a gestire la cassa comune dell’associazione criminale.
L’indagine ha consentito di individuare i ruoli ricoperti all’interno dell’organizzazione: Michael Cusmano si occupava dell’acquisto dello stupefacente rivolgendosi ad alcuni fornitori, individuati in Santo Riolo e Michael Sanfilippo; la droga veniva custodita e confezionata in dosi da Rosaria Buda.
Michele Pedone, sovrintendente della Polizia penitenziaria, in servizio presso il carcere di Augusta, aveva il compito, dietro compenso, del trasporto e dell’introduzione della droga nella casa circondariale, mentre Giovanna Busa si occupava di procacciare i telefoni cellulari e le Sim card, oltre che i relativi accessori, poi portati in carcere sempre da Pedone.
A quest’ultimo, individuato anche grazie al contributo fornito dal gruppo di comando del carcere di Augusta, è contestata la corruzione per atto contrario ai doveri di ufficio. Sulla sua posizione sono in corso ulteriori accertamenti per presunte connivenze e coperture di cui avrebbe goduto all’interno dell’istituto penitenziario.
Una volta che la droga arrivava in carcere (sono state acquisite evidenze di 5 consegne di droga) Muntone e Ricciardi provvedevano alla cessione, dietro pagamento, ad altri reclusi (Sebastiano Muremi, Simone Sapienza, Giuseppe Genesio, Fabiano Scattamaglia, Eros Milone, Francesco Maccarrone e Francesco Ferlito), i quali, a loro volta, lo rivendevano ad altri detenuti.
Da qui le 16 misure cautelari eseguite oggi, di cui 15 in carcere e una ai domiciliari:
custodia cautelare in carcere
1. BUDA Giovanna, nata a Catania l’11/12/1989;
2. BUDA Rosaria, nata a Catania il 02/11/1984;
3. MUNTONE Dario Giuseppe, nato a Catania il 03/09/1985;
4. PEDONE Michele, nato a Taranto il 16/09/1970;
5. RICCIARDI Luciano, nato a Catania il 06/03/1990;
6. BUREMI Sebastiano, nato a Lentini (SR) il 19/06/1994;
7. CASTRO Piero Orazio, nato a Catania il 23/02/1993;
8. FERLITO Francesco, nato a Catania il 16/07/1978;
9. GENESIO Giuseppe, nato ad Avola (SR) il 23/06/1988;
10. MACCARRONE Francesco, nato a Catania il 03/07/1973;
11. MILONE Eros, nato a Lentini (SR) il 03/11/1998;
12. RIOLO Santo, nato a Catania il 15/02/1982;
13. SANFILIPPO Michael, nato a Catania il 12/10/1999;
14. SAPIENZA Simone Alfio, nato a Militello in Val di Catania il 17/101998;
15. SCATTAMAGNA Fabiano, nato a Siracusa il 24/07/2000;
arresti domiciliari
16. CUSMANO Michael, nato a Catania il 9 ottobre 2001
