Un referendum popolare per conoscere l’idea dei cittadini di Augusta sulla costruzione del deposito costiero del Gnl (Gas Naturale Liquefatto), previsto nella rada di Augusta.
A chiederlo è un gruppo nutrito di associazioni che operano a tutela dell’ambiente, del territorio e dei suoi cittadini.
Le ragioni alla base della loro contrarietà alla realizzazione di questo impianto sono molteplici: “In caso di sisma e maremoto le unità modulari galleggianti previste nel progetto potrebbero costituire un pericolo non indifferente per i vicini centri abitati: fughe di Gas apporterebbero grossi rischi per la vicinanza delle torce delle raffinerie o di altre fonti di calore; all’arrivo delle navi gasiere o al carico di navi il porto dovrebbe, per motivi di sicurezza, bloccarsi parzialmente rallentando l’intensa attività portuale in cui sono già avvenute alcune collisioni; simetterebbe in forse la bonifica del fondale, fondamentale per la salute ed il ripristino dell’ambiente e preliminare ai lavori per l’aumento di pescaggio, necessari a un prossimo attracco di navi più grandi; il progetto appare sottodimensionato per un eventuale futuro grande Hub che aumenterebbe tutte le criticità”.
Inoltre le associazioni esprimono perplessità sui livelli di occupazione, sull’utilizzo della rimanente parte del pontile e sulla presenza in rada della Marina Militare e del conseguente movimento di naviglio armato, anche a propulsione nucleare.
In ultimo viene evidenziato come l’area del pontile consortile sia vincolata come “area di recupero” dal Piano Paesaggistico di Siracusa, “cosa incompatibile – scrivono le associazioni – con la nascita di un nuovo insediamento industriale legato a una fonte energetica non rinnovabile, qual è il deposito di Gnl”.
Da qui il lancio di una petizione popolare per sostenere la richiesta di una consultazione popolare lanciata ieri sera sulla piattaforma online change.org, che in poche ore ha già raccolto centinaia di adesioni.
