Dalla seconda metà di maggio l’Italia riapre ai turisti: “la pandemia ci ha costretto a chiudere, ma siamo pronti a ridare il benvenuto al mondo” dice il presidente del Consiglio Mario Draghi annunciando che si potrà tornare a viaggiare in tutto il paese con un ‘pass verde nazionale’ simile a quello introdotto con l’ultimo decreto legge, che consente lo spostamento anche nelle regioni arancioni o rosse, in attesa che entri in vigore il green pass europeo previsto per la metà di giugno. Dopo aver ripristinato le zone gialle e consentito di tornare al cinema, al teatro, al museo e anche a cena fuori, anche se fino al 1 giugno solo all’aperto, il governo prosegue dunque nella strategia delle riaperture, consapevole che il turismo è una delle chiavi per rilanciare il paese: nel 2020, stando ai dati di Bankitalia elaborati dalla Coldiretti, l’emergenza Covid ha tagliato di circa 26 miliardi le spese dei viaggiatori stranieri in Italia, crollate di quasi il 60% rispetto al 2019. Il pass sarà dunque in vigore dal 15 maggio, in attesa che entri in vigore quello europeo a metà giugno, con l’obiettivo di offrire a chi vuole venire in Italia “regole chiare e semplici” per garantire la massima sicurezza, dice il premier dopo la riunione dei ministri del turismo del G20. Ma come sarà il pass per gli stranieri? La linea è quella già indicata nel decreto attualmente in vigore per le ‘certificazioni verdi’ che consentono agli italiani di spostarsi tra regioni di colore diverso: l’attestato di avvenuta vaccinazione, con entrambe le dosi e solo con i vaccini autorizzati dall’Ema, il certificato di guarigione o un tampone con esito negativo effettuato nelle 48 ore precedenti.