“La Regioni blocchi immediatamente il mega impianto fotovoltaico di Canicattini Bagni, attraverso l’emissione di un vincolo di immodificabilità dei luoghi e allo stesso tempo, di concerto con le amministrazioni comunali, si faccia promotrice di un’azione presso il Ministero dell’Ambiente affinché venga immediatamente completato l’iter istitutivo del Parco Nazionale degli Iblei.
Così Legambiente e Slow Food intervengono dopo il parere positivo dell’assessorato regionale Territorio e Ambiente sulla valutazione di impatto ambientale e sulla valutazione di incidenza ambientale.
“Nella fase di transizione energetica a cui andiamo incontro – si legge nella nota – la diffusione sempre maggiore delle energie rinnovabili è la condizione principale per decarbonizzare l’economia e per lottare contro la crisi climatica in atto. Per dismettere le fonti fossili e raggiungere gli obiettivi stabiliti dagli accordi internazionali previsti entro il 2030, abbiamo bisogno di attuare misure coraggiose e praticabili in tutti i settori, in modo da ridurre i fabbisogni di energie fossili, attraverso l’efficienza energetica e lo sviluppo di impianti da fonti rinnovabili in ogni territorio. Ma il mega impianto fotovoltaico a terra che dovrebbe sorgere in località Cavadonna – viene evideziato – non c’entra nulla con tutto questo.
Si tratta di un campo di “taglia industriale” di enormi dimensioni i cui effetti collaterali negativi sono la sottrazione di suolo agricolo e l’aggravamento del fenomeno della desertificazione”.
Da qui l’appello all’intervento urgente rivolto alla Regione.