“Equitalia non esiste più, è stata abolita da una legge nazionale. Giancarlo Cancelleri e Sergio Tancredi dovrebbero informarsi meglio prima di scrivere comunicati stampa”. Lo ha detto il senatore di Sinistra Italiana Francesco Campanella rispondendo ai pentastellati all’ars che ieri hanno dichiarato di essere contrari alla chiusura di Riscossione Sicilia e dell’assorbimento del personale della sociaetà siciliana in Equitalia. “Il servizio di riscossione dei tributi è pubblico come la scuola e la sanità. Le leggi che lo regolano sono uguali per tutti gli italiani, indipendentemente dalla gestione – ha aggiunto Campanella -. In Italia il sistema fiscale e parafiscale è insostenibile e nell’insieme è pure contrario all’art 53 della Costituzione che lo vuole informato a criteri di progressività. Ma se quelle leggi sono inique, non ha senso prendersela con chi le applica. E come prendersela col bastone e non con chi lo brandisce”. “Alla Sicilia – ha concluso il senatore – non serve un riscossore autonomo. Riscossione Sicilia è solo un costoso centro di potere, e come tale è stato gestito fino ad ora. Adesso bisogna vigilare sul passaggio di competenze e personale della società siciliana nell’organizzazione nazionale della riscossione, riuscendo così magari anche ad integrare le attuali carenze di organico”.