Il motopesca “Ghibli Primo”, iscritto al Compartimento marittimo di Mazara del Vallo, è stato fermato questa mattina in acque internazionali antistanti la Libia. Era a circa 25 miglia nord nord-est dalla zona di Bomba, nell’area di Tobruk. Il natante, di proprietà della società mazarese “Lumifa, è stato affiancato da un’imbarcazione con a bordo miliziani libici armati che hanno intimato al comandante Faro Licavoli e agli altri sei membri dell’equipaggio (tre italiani e tre tunisini) di fermare l’attività di pesca e di seguirli. Le due imbarcazioni sarebbero in navigazione verso un porto ad ovest di Derna, probabilmente Ras al Helal o a Bengasi. “Si tratta di una modalità inusuale – ha detto Giovanni Tumbiolo, presidente del Distretto della Pesca e Crescita Blu – in quanto il peschereccio si trovava nelle acque internazionali antistanti il Protettorato di Tobruk le cui autorità prontamente contattate erano all’oscuro dell’episodio”.