Il Comitato di presidenza dell’Ance Sicilia, riunitosi ieri a Caltanissetta, ha stigmatizzato il comportamento della classe politica e della burocrazia regionali, palesemente nemico dello sviluppo dell’Isola, e ha deciso di convocare la Consulta regionale delle costruzioni (che comprende tutte le associazioni degli imprenditori e dei professionisti e i sindacati) per lanciare un estremo appello al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, affinché intervenga per l’urgente ripristino delle normali condizioni di gestione della collettività da parte delle istituzioni democratiche. Infatti, se da un lato in Sicilia non si bandiscono più gare d’appalto lasciando il settore all’agonia cui è stato condannato dal 2007 con una perdita di oltre centomila posti di lavoro e la chiusura di migliaia di imprese, dall’altro lato la Regione sembra confermare anche nella Finanziaria in via di approvazione all’Ars la tendenza, costante negli ultimi anni, di aumentare le spese correnti e improduttive e di dirottare risorse economiche dalle voci dello sviluppo verso quelle degli stipendifici e delle clientele elettorali. Una lunga serie di storni – non ultimo quello dei fondi Fas spesi lo scorso anno per stipendi invece che per infrastrutture – evidentemente commisurabili al reato di distrazione di fondi, perpetrata con indifferenza, spregio dei tanti siciliani onesti che soffrono per la mancanza di lavoro e con una arroganza tale da mai temere di suscitare l’attenzione delle autorità competenti.