I Carabinieri

Assalti a bancomat: forse è la stessa banda

Cattura

Potrebbe esserci la stessa mano dietro i 4 colpi, l’ultimo solo tentato per l’immediato intervento dei Carabinieri, ai danni di bancomat e postamat rilevati nell’ultimo periodo tra la provincia di Siracusa e quella di Catania. Su questo stanno lavorando gli investigatori dei Carabinieri, dopo che ieri poco prima dell’alba è stato sventato l’ultimo assalto ai danni del postamat di Villasmundo. Il modus operandi è risultato identico in qutti e 4 gli episodi: i malviventi hanno operato con grossi escavatori rubati, hanno letteralmente sradicato gli sportelli automatici e li hanno portati via per poi appropriarsi del denaro contenuto al loro interno. Nei 3 episodi precedenti il bottino nel complesso è stato di circa 200.000 euro di cui 50.000 si trovavano all’interno del bancomat della Bapr di via Belfiore a Francofonte. In tutti e 4 i casi la banda ha operato nel fine settimana, giorni in cui i bancomat vengono caricati di una somma maggiore di denaro. Ieri mattina, intorno alle 4, al 112 è arrivata la segnalazione di strani movimenti nei pressi del postamat di Villasmundo e quando sono giunti sul posto i militari dell’Arma hanno trovato 3 individui vestiti di nero con tanto di passamontagna, all’opera: avevano già cominciato a demolire la parete che contiene il postamat quando sono stati bloccati e arrestati. In manette sono finiti: Salvatore Leonardi, 20 anni di Catania, Nicola De Luca, 33 anni di Francofonte e Andrea Mendola, 21 anni di Villasmundo. Tutti e tre hanno precedenti per reati contro il patrimonio e stupefacenti. Mendola, l’unico del posto, peraltro abita a pochi metri dall’ufficio postale preso di mira. Per tutti e tre l’accusa è di tentato furto aggravato in concorso e ricettazione. I Carabinieri hanno sequestrato l’escavatore, 3 auto, risultate rubate in provincia di Catania, che con ogni probabilità dovevano essere utilizzate per la fuga, , un flessibile, guanti, corde, e fumogeni. Le indagini proseguono per accertare la complicità di altre persone e l’eventuale responsabilità del gruppo nei colpi portati a segno a Francofonte e in provincia di Catania. Da verificare, inoltre, possibili collegamenti con la criminalità organizzata che, al momento non sono emersi.