Ricorre oggi la Giornata Vittime Amianto, un problema nel territorio siracusano molto sentito. In tanti, troppi, si sono dedicati al proprio lavoro non tenendo conto del materiale più vigliacco che esista: l’amianto, s’insidia e non c’è possibilità di accorgersene.
Il riferimento è al triangolo della morte Augusta, Priolo e Melilli, ma l’intera provincia di Siracusa è ancora ricca di baracche e case costruite in amianto. “Nella mia chiesa tre funerali su quattro sono per morti di mesotelioma” – aveva dichiarato poche settimane fa a Siracusa Post Don Pistrutto, arciprete di Augusta.
Sarà proprio quest’ultimo a celebrare oggi una Santa Messa in ricordo delle vittime di amianto al Duomo di Augusta, alle ore 19.
Ad oggi, il mesotelioma, il tumore che si origina dalle cellule del mesotelio per effetto delle fibre di amianto (che ne costituisce l’esclusiva causa di insorgenza), rappresenta l’ottava causa di morte sia negli uomini sia nelle donne; una macabra contabilità che non tiene conto di tutte le altre patologie asbesto correlate, molto meno rare.
I numeri della strage:
6.000 decessi per patologie asbesto correlate
1.900 i nuovi casi di mesotelioma, secondo i dati pubblicati da “I numeri del cancro in Italia 2016 di Aiom /Airtum”. Questi dati sono corrispondenti a quelli censiti da ONA. Il Renam ne ha comunque registrati una media superiore ai 1.500 per ogni anno.
1 su 234, gli uomini in Italia che rischiano di sviluppare questa patologia.
1 su 785, le donne in Italia che rischiano di sviluppare questa patologia.
4% i decessi oncologici per mesotelioma in entrambi i sessi.
2.732, i pazienti ad oggi, in Italia, con diagnosi di mesotelioma.
2.400 sono le scuole italiane in cui sono presenti amianto e i materiali di asbesto.
1.000 gli anni necessari per rimuovere totalmente ogni traccia di amianto in Italia. Il Prof. Boeri, Presidente dell’INPS, ha stimato, ottimisticamente, in 85 anni il tempo necessario per poter bonificare tutto l’amianto presente nel territorio nazionale.
Oggi, l’Osservatorio Nazionale Amianto (Ona) si stringe intorno alle famiglie delle vittime nella speranza di non dovere più celebrare funerali per morti di mesotelioma, come succede sempre di frequente a Siracusa e Provincia. Sebbene questa al momento è un’utopia.
