Subappalti a ridosso della conclusione di un’opera come sotterfugio per non riassumere i lavoratori “esuberanti” che hanno esercitato il diritto allo sciopero. Sono queste le accusa che i sindacati edili Feneal – Filca – Fillea muovono e che mettono nero su bianco all’ispettorato del lavoro e alla Prefettura.
La vicenda riguarda i lavori di messa in sicurezza e velocizzazione della tratta ferroviaria Augusta-Lentini-Bicocca, di cui la consegna è prevista per la prima decade di Dicembre.
Feneal – Filca – Fillea sollevano dubbi sulla conclusione delle opere in tempo utile, “poiché – si legge in una nota a firma delle tre sigle sindacali – dal mese di Aprile 2018 l’azienda esecutrice dei lavori ha dimezzato il personale e procede a rilento con le opere. Il motivo? Forse una punizione nei confronti di operai edili locali che hanno scioperato nel mese di Marzo a causa del cronico ritardo sulle erogazioni degli stipendi?
Solo una supposizione che trova molte certezze, però, dal mancato rinnovo dei contratti a termine proprio a ridosso del forcing finale. Proprio all’apice dei lavori, nel momento in cui sarebbe stato necessario un utilizzo più massiccio di manodopera? Inspiegabile! O forse si…
Il sindacato degli edili, più volte, ha chiesto spiegazioni che non sono mai arrivate in maniera credibile, nonostante vari incontri incandescenti.
I fatti concreti sono che a causa di carenti dichiarazioni ufficiali Feneal – Filca – Fillea hanno disdetto il contratto aziendale che permetteva la deroga sul numero di lavoratori a tempo determinato( delimitato nell’uso e nell’abuso invece il contratto collettivo nazionale del lavoro), strumento per consentire flessibilità all’impresa esecutrice.”