Si è costituito parte civile il sindaco di Avola, Luca Cannata, nel processo che vede 14 indagati al Tribunale di Catania nell’ambito dell’operazione Eclipse, i quali devono rispondere a vario titolo di estorsione, danneggiamento seguito da incendio, associazione finalizzata al commercio, trasporto, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti nonché detenzione, porto e cessione di armi clandestine, tutti aggravati dal metodo mafioso e della finalità di agevolare il “clan Crapula” di Avola, e arrestati dai Carabinieri su delega della Direzione distrettuale antimafia della Procura di Catania. Secondo quanto emerso dalle indagini, pare ci siano elementi riguardanti l’attività estorsiva, tanto da presumere che il gruppo criminale avesse dato fuoco, nella notte del 3 giugno 2017, della ditta incaricata della raccolta differenziata dei rifiuti del Comune di Rosolini, G. V. Ecologica per ottenere l’assunzione di alcuni suoi sodali.
Tra gli indagati pare ci sia anche un uomo che deve rispondere del reato di minaccia nei confronti del sindaco Cannata e associazione mafiosa perché con un post su Facebook usò espressioni intimidatorie nei confronti del primo cittadino.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, pare ci fosse un disegno criminale a partire dalla caduta politica del primo cittadino già dalle scorse elezioni amministrative.
Oltre all’obiettivo di infiltrazione al Comune, pare che l’interesse degli indagati fosse quello di ottenere una futura autorizzazione per aprire un chiosco nella zona marittima di Avola.