Erano circa le 2 quando Andrea Pace, 25 anni, stava rientrando in casa dopo un’uscita con gli amici, quando è stato raggiunto da circa 11 colpi di pistola, sull’uscio di casa. Questa la ricostruzione dell’omicidio che si è verificato questa notte ad Avola, inutili i soccorsi per il 25enne, che è morto sul colpo.
Quest’ultimo, secondo la ricostruzione dei Carabinieri, sarebbe uscito di casa in serata, a piedi, con amici, il motorino in garage dal pomeriggio.
Il ragazzo viveva in un appartamento in via Neghelli 188, con i genitori, e proprio quest’ultimi i primi che si sono accorti dell’accaduto. Anche i vicini, poco dopo, sono scesi in strada, a seguito delle urla dei due.
Dall’uscio di casa, il ragazzo è stato portato direttamente all’obitorio dell’Umberto I di Siracusa. La Procura coordina le indagini condotte dai Carabinieri, che stanno verificando la presenza di telecamere di video sorveglianza nella zona.
Andrea Pace aveva qualche piccolo precedente, ma nulla che faccia pensare all’appartenenza di criminalità organizzata.
“E’ stato ucciso nel mio quartiere Andrea Pace (25 anni). Come si può.. tristezza, amarezza. Qualunque le assurdi ragioni. Non si uccide una persona. Un quartiere ferito,.. fragile. Preghiamo e agiamo per il bene” – ha scritto Don Fortunato di Noto sui social.
Il Vicario foraneo esprime la vicinanza e il cordoglio ai familiari e ai cari parenti profondamente provati dal dolore, condanna, senza tentennamenti, l’efferato omicidio che ha stroncato barbaramente la giovane vita ed esprime fiducia nella magistratura.
“Dove è finito l’umanesimo, il rispetto dell’altro? conclude – Perché si arriva a così tanta violenza? La violenza non è antidoto per guarire dal malessere o dalla sopraffazione, è un fallimento personale, sociale e comunitario. L’idea che qualcuno abbia ucciso un uomo è già pesante, sconvolge; è disumano uccidere una persona e va contro la natura dell’uomo arrogarsi il diritto di togliere ciò che solo Dio può dare agli uomini. Prevalga, contro ogni sopraffazione e violenza, la cultura e del rispetto della vita.”