Dovranno rispondere a vario titolo di estorsione, danneggiamento seguito da incendio, associazione finalizzata al commercio, trasporto, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti nonché detenzione, porto e cessione di armi clandestine, tutti aggravati da “metodo mafioso” al fine di agevolare il clan Crapula attivo nel territorio di Avola. Sono i dieci arrestati all’alba di oggi dai Carabinieri su delega della Dda di Catania. Le indagini, condotte dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Noto, partono a febbraio 2017 dopo l’esplosione di colpi di arma da fuoco contro un cantiere edile di Avola e portano all’arresto dei presunti responsabili. Da li prende avvio un’attività supportata da intercettazioni telefoniche e ambientali, riprese video filmate e da contatti telefonici fra gli indagati, che consentono di addebitare al gruppo un secondo episodio estorsivo: si tratta di quello ai danni dell’impresa che di occupa del servizio di raccolta differenziata dei rifiuti a Rosolini, alla quale vengono incendiati alcuni mezzi allo scopo di imporre la cosiddetta “protezione” oltre che l’assunzione di alcuni sodali. Viene a galla anche l’attività di traffico e spaccio di droga messo in atto dal gruppo che, utilizzando Catania e Palermo come canali di approvvigionamento, riforniva senza problemi il mercato di Avola di cocaina, hashish e marijuana. Nel corso delle indagini sono stati sequestrati sequestrati circa 2 chili di stupefacente tra marijuana, hashish e cocaina, oltre che un fucile da caccia calibro 12 e una pistola calibro 7,65, entrambe clandestine.
LE FOTO E I NOMI DEGLI ARRESTATI
