Era lei Loredana Lopiano, l’infermiera dal cuore d’oro e dal sorriso gentile, con una parola buona e un abbraccio per tutti. Così l’hanno descritta oggi durante i funerali, celebrati in Chiesa Madre, ad Avola, da don Maurizio Novello e da don Fortunato di Noto.
Nella chiesa gremita e silenziosa, hanno trovato posto familiari, amici, semplici conoscenti per partecipare al dolore della famiglia. In prima fila il marito Massimo, le figlie Federica e Chiara, la sorella di Loredana e i suoi anziani genitori, tutti stretti l’uno all’altro quasi a cercare di non sentire così forte il dolore che ha distrutto le loro vite e confidando nell’aiuto della fede.
Nella sua lunga omelia don Maurizio Novello ha ricordato quanto Loredana sia stata sempre una donna votata a far bene e a dispensare amore a tutti. Poi il monito, rivolto a tutti, a non lasciarsi travolgere, dopo questa tragedia, da sentimenti di odio e rancore, perché “così facendo – ha detto – si farebbe un gran torto a Loredana”. Da qui l’invito e il suggerimento a educare i giovani all’amore, al rispetto assoluto dei valori della vita e della famiglia. Alle parole di conforto indirizzate ai familiari, don Novello ha fatto seguire un cenno, delicato ma preciso, a pregare anche per colui che si è macchiato del grave crimine “perché possa comprendere quello che è successo e il suo cuore possa cambiare”.

Un lungo e commosso applauso ha accompagnato l’uscita del feretro dalla chiesa, come colonna sonora dell’ultimo viaggio di Loredana verso la terra natale, la provincia di Caltanissetta, dove sarà officiata un’altra cerimonia funebre oggi pomeriggio e dove sarà tumulata.
