Il patrimonio naturalistico della provincia di Siracusa sotto attacco. Da settimane, quotidianamente una riserva, una zona protetta è preda del fuoco: da Cavagrande alla Valle dell’Anapo, dalla Riserva Ciane Saline alla Riserva della Grotta Palombara, a Melilli. Questa è l’ultima in ordine cronologico. E quello che resta dopo l’opera di spegnimento dei vigili del fuoco, supportati dai volontari della Protezione civile e dalla forestale, è solo morte e devastazione. Morte e devastazione per le specie arboree, ma anche per la fauna che in quei luoghi vive.
Da più parti, viene invocato l’invio dell’esercito a presidio delle aree protette e boschive di particolare importanza, per porre un freno e per fungere da deterrente all’azione dei piromani, che quasi come si trattasse di un disegno sovraordinato, agiscono in contemporanea in più zone della provincia, mettendo a rischio, anche l’incolumità delle persone. La richiesta è stata avanzata dall’Ente Fauna Siciliana, ma non solo: nelle ultime ore gli appelli si moltiplicano e dal Val di Noto ariva l’appello del movimento “Passione civile” condiviso dal Movimento Antincendio Ibleo: “In considerazione della fallimentare politica di programmazione delle attività di previsione, prevenzione e lotta attiva per la difesa della vegetazione contro gli incendi si dichiari lo stato di emergenza per calamità naturale e si invii l’esercito, distaccando in provincia di Siracusa uomini specializzati nelle guerriglie rurali con compiti di pattugliamento”.