Arriva il Tar di Catania a mettere la parola fine sulla vicenda delle scorse elezioni amministrative a Canicattini Bagni: Marilena Miceli è la sindaca.
Questa la sentenza che fa definitivamente cadere il ricorso dell’avversario politico, Danilo Calabrò, battuto dalla Miceli per 27 voti. Peraltro, quest’ultimo dovrà pagare 6.000 euro, quali spese di lite, a favore dei suoi avversari politici, oltre ad Iva, Cpa e spese generali al 15%.
Nel suo ricorso, l’attuale Capogruppo di “Insieme per cambiare”, aveva chiamato in causa il Comune di Canicattini Bagni (che non si è costituito per scelta del Sindaco Miceli e del Presidente del Consiglio, Paolo Amenta, di non gravare l’Ente e i cittadini di spese legali), il Sindaco eletto, Marilena Miceli, e cinque degli 8 consiglieri della sua lista “Sviluppo e futuro” (tutti si sono fatti carico personalmente delle spese), Loretta Barbagallo, Sebastiano Gazzara, Concetta Mangiafico, Sergio Petrolito e Sebastiano Cascone, difesi dagli avvocati Domenico Mignosa, Giuseppe Carrubba e Salvatore Paci.
Calabrò, con una serie di dichiarazioni postume rilasciate da alcuni rappresentanti di lista del suo gruppo, sosteneva davanti ai giudici del TAR, di essere il vincitore della tornata elettorale, essendogli stati attribuiti solo 1605 voti piuttosto che 1627, contro i 1609 che invece sarebbero dovuti andare alla Miceli anziché 1632 come sancito dalle urne.