Il Senato manda a processo Matteo Salvini, con 149 si e 141 voti contrari.
E’ la seconda volta in pochi mesi: dopo la vicenda Gregoretti, con la maggioranza di Palazzo Madama che approva compatta, favorevole anche Italia Viva, l’autorizzazione a procedere ai danni dell’ex ministro dell’Interno per il caso Open Arms.
Salvini viene a sapere dell’esito del voto, mentre si trova in macchina, verso Milano Marittima, lo stesso luogo, il celebre Papeete, dove proprio l’anno scorso staccò la spina al governo di cui era vicepresidente del Consiglio e ministro dell’Interno. Un segnale dal forte significato simbolico per dire che la Lega riparte da se stessa, dalla propria “comunità”, consapevole di “stare nel giusto”. “Contro di me – commenta a caldo – festeggiano i Palamara, i vigliacchi, gli scafisti e chi ha preferito la poltrona alla dignità. Sono orgoglioso di aver difeso l’Italia: lo rifarei e lo rifarò”.