“Che bello stuprare i bambini. Sì alla pedofilia”: si chiamava così una pagina Facebook gestita da un 21enne di Monza. La pagina è stata oscurata e su di lui indaga la Procura di Catania con l’accusa di istigazione alla pedofilia e pedopornografia. La pagina, di cui il giovane era amministratore, è stata oscurata. Questo è uno dei primi casi in Italia in cui è stata applicata la norma, introdotta nel codice penale dalla ratifica del Trattato di Lanzarote, che punisce chi pubblicamente istiga a pratiche di pedofilia o pedopornografia. L’indagine è partita da una segnalazione dell’associazione Meter di don Fortunato Di Noto.
“La lobby della ideologia pedofila nel mondo e’ ramificata e estesa. Non so dire se si tratti di una goliardata o una cosa seria, lo accerteranno i giudici”, commenta don Di Noto, “ma certo, se e’ una goliardata questo giovane uomo dovrebbe ripensarci seriamente. Perche’ vuol dire che non ha affatto capito il dolore che c’e’ dietro la violenza su bambini da pochi giorni a 12 anni, tanto per cominciare. E poi perche’ non si rende conto di come dietro la violenza ci sia un giro criminale molto ricco ed efficiente”. Prosegue il sacerdote siciliano: “Voglio ragionare su due ipotesi. E allora dico che amareggia pensare che si possa fare ironia su un tema del genere, da un lato. Dall’altro, invece, resta davvero grave pensare di fare propaganda a un’infamita’ come la pedofilia. Confido nell’intervento dei giudici e sono soddisfatto nel vedere che la Convenzione di Lanzarote, per la quale noi di Meter ci siamo particolarmente spesi, stia iniziando a dare i suoi frutti”.